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Nella memoria di un pescatore spesso rimangono fortemente
impresse e vivide certe immagini che lo hanno reso protagonista, o semplice
spettatore, di un’esperienza carica di emozione. Essere testimone di un evento
speciale e forse unico per la sua sporadicità, ci lascia una sensazione di
grande entusiasmo e di aspettativa, motivandoci a sperare che simile avvenimento
possa ripetersi e che magari ci sia data l’occasione di diventarne noi stessi
gli interpreti.
Mentre affrontavo l’ultima sezione della pool 1 del Mörrum, riflettevo sulle leggendarie dimensioni dei salmoni che risalivano quello splendido fiume svedese, immaginando quanto dovevano sentirsi stretti i pesci più grandi che transitavano in certi tratti d’acqua. Avevo pescato per buona parte della giornata su quattro delle migliori pool della zona sud, senza aver scorto la benché minima pinna di un pesce, e avvertivo una crescente sensazione di scoraggiamento, dovuta anche alla consapevolezza che la stagione di risalita degli spring salmon era in ritardo e che ben pochi pesci stavano affrontando la propria migrazione. La mia pesca era abbastanza metodica: eseguivo i lanci verso la sponda opposta e con una forte angolazione a valle, e facevo poi nuotare la mosca sulle ipotetiche zone di riposo dei pesci, effettuando di tanto in tanto il breve recupero della lenza per superare un tratto ricco di pietre affioranti, oppure per rendere ancora più “viva” l’esca nei punti dove l’acqua scorreva più lenta.
Con la coda dell’occhio seguivo i moschisti che mi precedevano, verificando dove pescavano quelli più esperti, e mentre stavo realizzando il mio ennesimo lancio si verifico “l’evento”. La superficie del fiume fu squarciata da una barra d’argento che esplose in aria accompagnata da un mare di spruzzi: un salmone di dimensioni per me inimmaginabili aveva abboccato la mosca dell’ultimo pescatore, dando poi libero sfogo a tutta la sua potenza e alle sue doti acrobatiche. Credo che quel pesce saltò interamente fuori dell’acqua per ben cinque volte e ogni sua piroetta aerea era seguita da urla di panico e da imprecazioni del suo avversario, che vedeva la propria canna flettersi vertiginosamente e sbattere poi contro la cortina di ramaglie degli alberi sulla sponda. Il combattimento si protrasse per una quindicina di minuti all’interno dell’ampia e lenta buca in cui il pesce era stato allamato. Poi il salmone decise di tornare al mare: fece due giri su se stesso, guadagnò velocità e quindi si lanciò all’impazzata a valle, facendo cicalare, stonata, la frizione del mulinello del pescatore. Ciò che vidi a quel punto mi lasciò perplesso: il moschista, sconfortato dall’inarrestabile corsa del pesce e dall’impossibilità di poterlo inseguire, data la natura impraticabile della sponda, saltò su un masso che affiorava dal fiume, raddrizzò quasi completamente la canna, adagiò l’impugnatura di questa sul suo avambraccio e cominciò ad esercitare una fortissima pressione sulla lenza. Un vero e proprio tiro alla fune, che diede infine un momentaneo risultato: il salmone si fermò, girò il muso e comincio a nuotare furiosamente controcorrente, obbligando il pescatore al velocissimo recupero della coda di topo per non perdere tensione. Ma la lenza inevitabilmente si allentò e l’ultimo giro di manovella del mulinello non fece altro che tirar fuori dell’acqua la mosca ormai libera della sua presa. Stimammo il peso di quello spring salmon tra le trentacinque e le quaranta libbre: una straordinaria creatura dotata di bellezza, di coraggio e di un’incredibile potenza, un avversario forse troppo forte.
Mentre affrontavo l’ultima sezione della pool 1 del Mörrum, riflettevo sulle leggendarie dimensioni dei salmoni che risalivano quello splendido fiume svedese, immaginando quanto dovevano sentirsi stretti i pesci più grandi che transitavano in certi tratti d’acqua. Avevo pescato per buona parte della giornata su quattro delle migliori pool della zona sud, senza aver scorto la benché minima pinna di un pesce, e avvertivo una crescente sensazione di scoraggiamento, dovuta anche alla consapevolezza che la stagione di risalita degli spring salmon era in ritardo e che ben pochi pesci stavano affrontando la propria migrazione. La mia pesca era abbastanza metodica: eseguivo i lanci verso la sponda opposta e con una forte angolazione a valle, e facevo poi nuotare la mosca sulle ipotetiche zone di riposo dei pesci, effettuando di tanto in tanto il breve recupero della lenza per superare un tratto ricco di pietre affioranti, oppure per rendere ancora più “viva” l’esca nei punti dove l’acqua scorreva più lenta.
Con la coda dell’occhio seguivo i moschisti che mi precedevano, verificando dove pescavano quelli più esperti, e mentre stavo realizzando il mio ennesimo lancio si verifico “l’evento”. La superficie del fiume fu squarciata da una barra d’argento che esplose in aria accompagnata da un mare di spruzzi: un salmone di dimensioni per me inimmaginabili aveva abboccato la mosca dell’ultimo pescatore, dando poi libero sfogo a tutta la sua potenza e alle sue doti acrobatiche. Credo che quel pesce saltò interamente fuori dell’acqua per ben cinque volte e ogni sua piroetta aerea era seguita da urla di panico e da imprecazioni del suo avversario, che vedeva la propria canna flettersi vertiginosamente e sbattere poi contro la cortina di ramaglie degli alberi sulla sponda. Il combattimento si protrasse per una quindicina di minuti all’interno dell’ampia e lenta buca in cui il pesce era stato allamato. Poi il salmone decise di tornare al mare: fece due giri su se stesso, guadagnò velocità e quindi si lanciò all’impazzata a valle, facendo cicalare, stonata, la frizione del mulinello del pescatore. Ciò che vidi a quel punto mi lasciò perplesso: il moschista, sconfortato dall’inarrestabile corsa del pesce e dall’impossibilità di poterlo inseguire, data la natura impraticabile della sponda, saltò su un masso che affiorava dal fiume, raddrizzò quasi completamente la canna, adagiò l’impugnatura di questa sul suo avambraccio e cominciò ad esercitare una fortissima pressione sulla lenza. Un vero e proprio tiro alla fune, che diede infine un momentaneo risultato: il salmone si fermò, girò il muso e comincio a nuotare furiosamente controcorrente, obbligando il pescatore al velocissimo recupero della coda di topo per non perdere tensione. Ma la lenza inevitabilmente si allentò e l’ultimo giro di manovella del mulinello non fece altro che tirar fuori dell’acqua la mosca ormai libera della sua presa. Stimammo il peso di quello spring salmon tra le trentacinque e le quaranta libbre: una straordinaria creatura dotata di bellezza, di coraggio e di un’incredibile potenza, un avversario forse troppo forte.
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SUL FIUME DEL SUD

Situato nella parte meridionale della Svezia, il fiume Mörrum deve molta della sua portata al lago Asnen, da quale si congiunge al Mar baltico dopo un percorso relativamente breve, attraverso un territorio boschivo non troppo declivio. Il suo flusso può avere carattere torrentizio nei tratti più in pendenza e ricchi di pietre sommerse, mentre nelle zone pianeggianti, magari a ridosso di un’ampia e profonda buca, la velocità dell’acqua rallenta notevolmente. Sebbene la consistenza e la frequenza delle precipitazioni piovose determinino l’innalzamento o l’abbassamento del fiume, la portata del Mörrum è regolata dal livello d’acqua nel lago: ciò fa sì che ci sia quasi sempre sufficiente flusso da consentire la risalita dei pesci con comportamento anadromo.
La pesca sportiva sul Mörrum avviene prevalentemente sul suo tratto a valle, che comprende i circa sette chilometri della riserva del Kronolaxfiske. Questa fishery è suddivisa in trentadue pool e i pescatori devono seguire una sorta di rotazione, indicata sul permesso, che permette di trascorrere mezza giornata sulle pool a sud, vale a dire dalla 1 alla 16, e la restante mezza giornata sulle pool a nord, dalla 17 alla 32. L’assegnazione dei permessi avviene in base alla tecnica di pesca praticata, che va indicata al momento della prenotazione. Per pescare sul Mörrum è fondamentale, inoltre, effettuare la prenotazione con grande anticipo, giacché la richiesta dei permessi è molto alta e la direzione della riserva istituisce una lotteria per assegnare le autorizzazioni di accesso al fiume. Nel corso della stagione, la pesca si articola attraverso tre principali periodi. Il primo coincide col mese di aprile e le catture sono rappresentate prevalentemente da trote di mare rimaste nel fiume durante l’inverno. Questi salmonidi possono raggiungere taglie davvero ragguardevoli, spesso attorno alle venti libbre e talvolta anche più grandi. In aprile, inoltre, è possibile catturare trote di mare “fresche”, vale a dire appena giunte dal mare, di dimensioni però più contenute.
Dai primi di maggio fino alla fine di luglio ha luogo il grosso della risalita dei salmoni. Il Mörrum riceve dal Baltico alcuni dei Salmo salar più grandi al mondo e ogni anno si registra sul diario delle catture qualche pesce di oltre quaranta libbre. A detta dei pescatori locali, le settimane più produttive per insidiare i grossi spring salmon sono quelle che vanno dalla fine di maggio alla metà di giugno, sempre che il fiume mantenga buona la sua portata d’acqua. Verso la fine dell’estate appaiono nel fiume anche i grilse, i piccoli salmoni estivi che hanno trascorso un solo anno di vita nel mare e raggiunto taglia modesta.
L’ultimo periodo di pesca ha luogo nei mesi di agosto e di settembre, quando cominciano a migrare in acqua dolce le leggendarie trote di mare del Baltico: pesci che rasentano e occasionalmente superano le trenta libbre.
Chi desidera trattenere i pesci che cattura, al massimo due al giorno, deve fare attenzione alla misura minima dei salmoni, delle trote di mare e dei relativi ibridi, che non deve essere inferiore ai cinquanta centimetri. I pesci, prima di essere portati a casa, devono essere registrati sui libri delle catture del Kronolaxfiske, indicando i dati relativi al salmonide, peso e lunghezza, all’esca adoprata, all’orario e alla pool su cui si è pescato.
La pesca sportiva sul Mörrum avviene prevalentemente sul suo tratto a valle, che comprende i circa sette chilometri della riserva del Kronolaxfiske. Questa fishery è suddivisa in trentadue pool e i pescatori devono seguire una sorta di rotazione, indicata sul permesso, che permette di trascorrere mezza giornata sulle pool a sud, vale a dire dalla 1 alla 16, e la restante mezza giornata sulle pool a nord, dalla 17 alla 32. L’assegnazione dei permessi avviene in base alla tecnica di pesca praticata, che va indicata al momento della prenotazione. Per pescare sul Mörrum è fondamentale, inoltre, effettuare la prenotazione con grande anticipo, giacché la richiesta dei permessi è molto alta e la direzione della riserva istituisce una lotteria per assegnare le autorizzazioni di accesso al fiume. Nel corso della stagione, la pesca si articola attraverso tre principali periodi. Il primo coincide col mese di aprile e le catture sono rappresentate prevalentemente da trote di mare rimaste nel fiume durante l’inverno. Questi salmonidi possono raggiungere taglie davvero ragguardevoli, spesso attorno alle venti libbre e talvolta anche più grandi. In aprile, inoltre, è possibile catturare trote di mare “fresche”, vale a dire appena giunte dal mare, di dimensioni però più contenute.
Dai primi di maggio fino alla fine di luglio ha luogo il grosso della risalita dei salmoni. Il Mörrum riceve dal Baltico alcuni dei Salmo salar più grandi al mondo e ogni anno si registra sul diario delle catture qualche pesce di oltre quaranta libbre. A detta dei pescatori locali, le settimane più produttive per insidiare i grossi spring salmon sono quelle che vanno dalla fine di maggio alla metà di giugno, sempre che il fiume mantenga buona la sua portata d’acqua. Verso la fine dell’estate appaiono nel fiume anche i grilse, i piccoli salmoni estivi che hanno trascorso un solo anno di vita nel mare e raggiunto taglia modesta.
L’ultimo periodo di pesca ha luogo nei mesi di agosto e di settembre, quando cominciano a migrare in acqua dolce le leggendarie trote di mare del Baltico: pesci che rasentano e occasionalmente superano le trenta libbre.
Chi desidera trattenere i pesci che cattura, al massimo due al giorno, deve fare attenzione alla misura minima dei salmoni, delle trote di mare e dei relativi ibridi, che non deve essere inferiore ai cinquanta centimetri. I pesci, prima di essere portati a casa, devono essere registrati sui libri delle catture del Kronolaxfiske, indicando i dati relativi al salmonide, peso e lunghezza, all’esca adoprata, all’orario e alla pool su cui si è pescato.
Massima cura per ogni singolo dettaglio della nostra attrezzatura ci permette di
uscire vincenti dal confronto con gli avversari più grandi e impegnativi
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Il recupero di un pesce di taglia richiede molto sangue freddo e tanta
determinazione, soprattutto quando il combattimento avviene in un punto
difficile del fiume
_ Il salmone va afferrato per la coda con la tecnica del tailing solo quando ha esaurito le sue forze e siamo sicuri che non compierà ulteriori brusche fughe
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EQUIPAGGIAMENTO OVERSIZE

Considerate le probabilità di allamare salmonidi di taglia mastodontica, la scelta dell’attrezzatura da pesca per competere con simili avversari deve tenere conto di ogni minimo dettaglio. Economizzare su fili, ami o qualsiasi altro piccolo componente del nostro equipaggiamento può pregiudicare drammaticamente gli esiti del nostro eventuale confronto con un grosso pesce. Teniamo in considerazione il fatto che il Mörrum è un fiume molto impegnativo sotto l’aspetto alieutico e gli esiti della battuta di pesca possono essere oltremodo incerti. Evitiamo quindi di compromettere il nostro eventuale successo per ragioni di negligenza.
Adottando la tecnica della mosca, la canna più appropriata deve avere una lunghezza compresa tra i 14 e i 15 piedi ed essere tarata per una lenza del 10/11. I pescatori scandinavi amano impiegare code di topo del tipo shooting head, giacché consentono di proiettare a lunghissima distanza gli artificiali e di presentarli al meglio ai pesci, soprattutto nei tratti in cui il flusso della corrente è sostenuto. Le lenze devono avere differenti gradi di affondamento, così da poter affrontare qualsiasi situazione in base ai livelli del fiume e alla temperatura dell’acqua. Teniamo a mente che sulla pool 4, quando il Mörrum ha una portata inferiore 25 m3/s, è consentito l’uso della sola lenza galleggiante o intermedia. Per finale possiamo impiegare circa un metro e mezzo o due metri di monofilo di nylon dello 0,40/0,42, prestando particolare cura ai nodi di congiunzione con la coda di topo e con le mosche.
Varia e la selezione di mosche artificiali specifiche per pescare sul Mörrum. Col fiume alto, i pescatori si servono di vaporose tube flies multicolori costruite su corti tubetti di metallo e ricche di lunghi ciuffi di peli di volpe artica. I colori più adescanti sono il rosso, l’arancione e il marrone chiaro, spesso combinati tra loro per ottenere particolari e attrattive sfumature. Pescando in situazioni di bassi livelli, invece, molto efficaci sono shrimp flies dalla struttura semplice e realizzate con sete e hackles di gallo tinte di rosso e di marrone.
In linea generale, l’azione di pesca con la canna da mosca è condotta sul Mörrum in maniera tradizionale, vale a dire si esegue il lancio in direzione della riva opposta e con un’angolazione a valle, si effettua il mending se necessario, e quindi si fa derivare l’artificiale verso la sponda che si percorre, spostandosi a valle di qualche passo dopo ogni lancio. Sulle porzioni d’acqua più lenta, per far apparire più “viva” e attrattiva la mosca, è opportuno eseguire il recupero della coda di topo a piccoli e costanti strappetti.
Alcune pool, tipo la 4, possono risultare più produttive di altre in certi periodi dell’anno, o in base ai livelli dell’acqua, è facile, perciò, che si verifichi un sovraffollamento di pescatori. In simili circostanze, giacché il Mörrum è un’acqua libera a tutti i possessori di permesso di pesca, è buona norma non fossilizzarsi su un’unica postazione, ma continuare a spostarsi sempre tra i lanci, così da permettere a tutti di pescare.
Oltre alla pesca con la canna da mosca, sul Mörrum è largamente praticato lo spinning. Il regolamento sull’esercizio dell’attività alieutica prevede che alcune pool siano destinate ai soli moschisti, altre agli appassionati dello spinning e altre ancora a entrambe la categorie di pescatori. Lungo il fiume, in corrispondenza del confine di due pool, sono affissi dei cartelli che indicano chi può accedere a quei settori di pesca. I cultori del cucchiaino si armano solitamente di una canna di 9/10 piedi, adatta a lanciare esche di 20/40 grammi, e armata di un robusto mulinello a bobina fissa o rotante caricato con almeno duecento metri di monofilo di nylon, o trecciato, con un carico di rottura superiore agli otto chili. I più comuni rotanti e ondulanti si dimostrano efficaci per tentare i salmoni del Mörrum, oltre a questi alcuni pescatori esercitano una sorta di pesca fly/spinning legando alla loro lenza una mosca artificiale. In pratica applicano un galleggiante piombato alla lenza madre e a questo connettono un bracciolo lungo circa un metro con “innescata” una tube fly o una shrimp fly. L’azione di pesca è condotta lanciando l’artificiale leggermente a valle e in direzione della sponda opposta e poi facendolo transitare, trattenendo la lenza o recuperandola lentamente, sui tratti che si ritiene possano ospitare dei pesci. E’ importante sottolineare che pescare lanciando da valle verso monte è proibito: questa regola e valida anche per coloro che impiegano l’attrezzatura da mosca.
Adottando la tecnica della mosca, la canna più appropriata deve avere una lunghezza compresa tra i 14 e i 15 piedi ed essere tarata per una lenza del 10/11. I pescatori scandinavi amano impiegare code di topo del tipo shooting head, giacché consentono di proiettare a lunghissima distanza gli artificiali e di presentarli al meglio ai pesci, soprattutto nei tratti in cui il flusso della corrente è sostenuto. Le lenze devono avere differenti gradi di affondamento, così da poter affrontare qualsiasi situazione in base ai livelli del fiume e alla temperatura dell’acqua. Teniamo a mente che sulla pool 4, quando il Mörrum ha una portata inferiore 25 m3/s, è consentito l’uso della sola lenza galleggiante o intermedia. Per finale possiamo impiegare circa un metro e mezzo o due metri di monofilo di nylon dello 0,40/0,42, prestando particolare cura ai nodi di congiunzione con la coda di topo e con le mosche.
Varia e la selezione di mosche artificiali specifiche per pescare sul Mörrum. Col fiume alto, i pescatori si servono di vaporose tube flies multicolori costruite su corti tubetti di metallo e ricche di lunghi ciuffi di peli di volpe artica. I colori più adescanti sono il rosso, l’arancione e il marrone chiaro, spesso combinati tra loro per ottenere particolari e attrattive sfumature. Pescando in situazioni di bassi livelli, invece, molto efficaci sono shrimp flies dalla struttura semplice e realizzate con sete e hackles di gallo tinte di rosso e di marrone.
In linea generale, l’azione di pesca con la canna da mosca è condotta sul Mörrum in maniera tradizionale, vale a dire si esegue il lancio in direzione della riva opposta e con un’angolazione a valle, si effettua il mending se necessario, e quindi si fa derivare l’artificiale verso la sponda che si percorre, spostandosi a valle di qualche passo dopo ogni lancio. Sulle porzioni d’acqua più lenta, per far apparire più “viva” e attrattiva la mosca, è opportuno eseguire il recupero della coda di topo a piccoli e costanti strappetti.
Alcune pool, tipo la 4, possono risultare più produttive di altre in certi periodi dell’anno, o in base ai livelli dell’acqua, è facile, perciò, che si verifichi un sovraffollamento di pescatori. In simili circostanze, giacché il Mörrum è un’acqua libera a tutti i possessori di permesso di pesca, è buona norma non fossilizzarsi su un’unica postazione, ma continuare a spostarsi sempre tra i lanci, così da permettere a tutti di pescare.
Oltre alla pesca con la canna da mosca, sul Mörrum è largamente praticato lo spinning. Il regolamento sull’esercizio dell’attività alieutica prevede che alcune pool siano destinate ai soli moschisti, altre agli appassionati dello spinning e altre ancora a entrambe la categorie di pescatori. Lungo il fiume, in corrispondenza del confine di due pool, sono affissi dei cartelli che indicano chi può accedere a quei settori di pesca. I cultori del cucchiaino si armano solitamente di una canna di 9/10 piedi, adatta a lanciare esche di 20/40 grammi, e armata di un robusto mulinello a bobina fissa o rotante caricato con almeno duecento metri di monofilo di nylon, o trecciato, con un carico di rottura superiore agli otto chili. I più comuni rotanti e ondulanti si dimostrano efficaci per tentare i salmoni del Mörrum, oltre a questi alcuni pescatori esercitano una sorta di pesca fly/spinning legando alla loro lenza una mosca artificiale. In pratica applicano un galleggiante piombato alla lenza madre e a questo connettono un bracciolo lungo circa un metro con “innescata” una tube fly o una shrimp fly. L’azione di pesca è condotta lanciando l’artificiale leggermente a valle e in direzione della sponda opposta e poi facendolo transitare, trattenendo la lenza o recuperandola lentamente, sui tratti che si ritiene possano ospitare dei pesci. E’ importante sottolineare che pescare lanciando da valle verso monte è proibito: questa regola e valida anche per coloro che impiegano l’attrezzatura da mosca.
LE MOSCHE DI CAMILLA E JONAS

Sulle sponde del Mörrum è possibile incontrare alcuni dei
più abili pescatori di salmoni, maestri nelle tecniche di lancio e grandi
progettisti di mosche artificiali. Molte mosche di nuova generazione, come le
Telpledog, sono state concepite da costruttori svedesi e ogni anno qualche nuova
mosca viene inventata e collaudata sul Mörrum, per poi diffondersi
prepotentemente sui fiumi da salmoni di tutto il mondo.
Due dei più noti moschisti del Mörrum sono Camilla e Jonas Hedlund, che visitano regolarmente il fiume nel corso della stagione, dedicandosi alla cattura sia del salmone, sia della trota di mare. Vasta è l’esperienza di Jonas, frutto della costante dedizione per il proprio sport, e notevole e la bravura, e forse anche la fortuna, di Camilla, che ogni stagione cattura diversi pesci su un fiume impegnativo come il Mörrum: durante la mia vacanza rimasi incantato nel vederla allamare e trarre a riva, con sorprendete determinazione, uno splendido e furioso spring salmon di oltre trenta libbre. Camilla mi fece presente che il successo di un pescatore è determinato da una serie di fattori e tra questi, molto importante, è il tipo di mosca la cui attrattiva dipende dalle dimensioni, dal colore e dal modo di muoversi in acqua. Per affrontare il Mörrum, Camilla mi mostrò due artificiali realizzati da Jonas, ottimi per insidiare gli spring salmon ad inizio stagione, ma altrettanto efficaci per tentare le grosse sea trout a fine estate. La prima di queste esche era la Ullsocken (Calzino di Lana): una sorta di shrimp fly molto apprezzata è largamente “innescata” dai pescatori del Mörrum, responsabile di un elevatissimo numero di catture. Il suo dressing, estremamente semplice da eseguire, richiede i seguenti materiali:
Amo: Partridge mod. X2B dal n. 10 al n. 2
Seta di montaggio: nera
Coda: filamenti di Pearl Flash rosso
Hackles posteriori: di collo di gallo tinto di rosso e di collo di gallo marrone naturale
Corpo: Lagartun Flatbraid nero
Corna: filamenti di Flashabou perlescente applicati dietro l’hackle centrale
Hackle centrale e hackle anteriore: di collo di gallo marrone naturale
Testa: vernice nera
Il secondo artificiale che Camilla mi consigliò di portare sempre sul Mörrum era la Gold and Brown: una giallognola tube fly costruita su un piccolo tubetto d’ottone, ottima per pescare in condizioni di acque alta, o medio/alta, abbinandola ad una lenza di tipo affondante. Con questa mosca Camilla catturò il suo enorme pesce, facendola nuotare in prossimità dei grossi massi posti alla fine della beat quattro. Per costruire la Gold and Brown, sono necessari i seguenti materiali:
Tubetto: di ottone dorato anodizzato lungo da 1,5 a 2 centimetri
Seta di montaggio: nera
Tag: dubbing di Fire Star color “gambero” (shrimp)
Ali: Gliss’n Glow perlescente, Angel Hair dorato, peli di code di volpe artica tinte di giallo pallido, di giallo ocra e di marrone
Gola: hackle di collo di gallo marrone naturale
Guance: gallo della giungla
Testa: vernice nera
Per ottenere una mosca di bell’aspetto, e che si muova in acqua sinuosamente e quindi in modo particolarmente adescante, è importante che le ali abbiano una struttura a scalare, con i ciuffi di pelo superiori più lunghi di quelli inferiori.
Due dei più noti moschisti del Mörrum sono Camilla e Jonas Hedlund, che visitano regolarmente il fiume nel corso della stagione, dedicandosi alla cattura sia del salmone, sia della trota di mare. Vasta è l’esperienza di Jonas, frutto della costante dedizione per il proprio sport, e notevole e la bravura, e forse anche la fortuna, di Camilla, che ogni stagione cattura diversi pesci su un fiume impegnativo come il Mörrum: durante la mia vacanza rimasi incantato nel vederla allamare e trarre a riva, con sorprendete determinazione, uno splendido e furioso spring salmon di oltre trenta libbre. Camilla mi fece presente che il successo di un pescatore è determinato da una serie di fattori e tra questi, molto importante, è il tipo di mosca la cui attrattiva dipende dalle dimensioni, dal colore e dal modo di muoversi in acqua. Per affrontare il Mörrum, Camilla mi mostrò due artificiali realizzati da Jonas, ottimi per insidiare gli spring salmon ad inizio stagione, ma altrettanto efficaci per tentare le grosse sea trout a fine estate. La prima di queste esche era la Ullsocken (Calzino di Lana): una sorta di shrimp fly molto apprezzata è largamente “innescata” dai pescatori del Mörrum, responsabile di un elevatissimo numero di catture. Il suo dressing, estremamente semplice da eseguire, richiede i seguenti materiali:
Amo: Partridge mod. X2B dal n. 10 al n. 2
Seta di montaggio: nera
Coda: filamenti di Pearl Flash rosso
Hackles posteriori: di collo di gallo tinto di rosso e di collo di gallo marrone naturale
Corpo: Lagartun Flatbraid nero
Corna: filamenti di Flashabou perlescente applicati dietro l’hackle centrale
Hackle centrale e hackle anteriore: di collo di gallo marrone naturale
Testa: vernice nera
Il secondo artificiale che Camilla mi consigliò di portare sempre sul Mörrum era la Gold and Brown: una giallognola tube fly costruita su un piccolo tubetto d’ottone, ottima per pescare in condizioni di acque alta, o medio/alta, abbinandola ad una lenza di tipo affondante. Con questa mosca Camilla catturò il suo enorme pesce, facendola nuotare in prossimità dei grossi massi posti alla fine della beat quattro. Per costruire la Gold and Brown, sono necessari i seguenti materiali:
Tubetto: di ottone dorato anodizzato lungo da 1,5 a 2 centimetri
Seta di montaggio: nera
Tag: dubbing di Fire Star color “gambero” (shrimp)
Ali: Gliss’n Glow perlescente, Angel Hair dorato, peli di code di volpe artica tinte di giallo pallido, di giallo ocra e di marrone
Gola: hackle di collo di gallo marrone naturale
Guance: gallo della giungla
Testa: vernice nera
Per ottenere una mosca di bell’aspetto, e che si muova in acqua sinuosamente e quindi in modo particolarmente adescante, è importante che le ali abbiano una struttura a scalare, con i ciuffi di pelo superiori più lunghi di quelli inferiori.
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DOVE E COME
![]() Raggiungere il Mörrum dall’Italia e veramente semplice, veloce e piuttosto economico. Da Roma, da Milano o da uno dei tanti aeroporti disseminati nel nostro Paese, ci si imbarca su un volo della SAS diretto a Copenaghen e in circa due ore e mezza si arriva nella capitale danese: per le informazioni e prenotazioni dei voli visistate il sito https://www.flysas.com/it/it/. Dall’aeroporto di Copenaghen vi suggerisco di prendere il treno per la cittadina svedese di Malmö, la sua frequenza è di circa venti minuti e altrettanti ne servono per compiere il tragitto, parte del quale avviene lungo lo spettacolare ponte che unisce i due paesi scandinavi. A Malmö potete trascorrere la notte (ottimo e conveniente è il Confort Hotel tel. 0046 40330440), per poi noleggiare un’autovettura (gli uffici della Hertz sono a trecento metri dalla stazione e dal Confort Hotel) e dirigervi verso la cittadina di Mörrum, alloggiando poi nel caratteristico e confortevole albergo per pescatori Walhalla http://www.hotel-walhalla.se/svenska/frame.htm. Per pescare sul Mörrum è necessario acquistare un apposito permesso rilasciato dal Mörrums Kronolaxfiske, il centro pesca/museo situato a ridosso della pool 1 www.morrum.com. Ricordatevi di prenotare i permessi con molto anticipo, giacché la pesca è a numero chiuso e l’assegnazione delle licenze avviene attraverso una lotteria).
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I confini delle pool del Mörrum sono segnalati da appositi cartelli, che indicano anche quale tecnica di pesca è permessa
Sul Mörrum è possibile realizzare catture da record, come dimostra questa trota
di mare di oltre diciotto chili presa nel 1993
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_ La cattura di un pesce di oltre trenta libbre è un’esperienza esaltante, capace di appagare qualunque sforzo sostenuto dal pescatore per conseguirla
Sulle pool con corrente sostenuta e ricche di pietre sommerse è opportuno
munirsi di un “bastone da guado” per pescare in wading
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