Numerosi insetti che conducono la propria esistenza sui campi o nei boschi hanno spesso l’opportunità di accostarsi alle sponde dei corsi d’acqua, magari con l’intento di dissetarsi oppure di raccogliere il nettare dai fiori che crescono a ridosso dei fiumi. Il loro approccio all’acqua può avere comunque un epilogo infausto, dato che un improvviso soffio di vento, o una manovra aerea azzardata, o anche il grande desiderio di bere, può farli atterrare bruscamente sulla superficie del fiume e renderli vulnerabili agli attacchi dei pesci. Gli invertebrati terricoli diventano così l’occasionale pasto di trote, temoli e cavedani, i quali possono imparare a riconoscerli e abboccarli senza riserve ogni qualvolta se ne presenti l’occasione.
La frequenza con cui ha luogo questo fenomeno è tutt’altro che sporadica e non a caso molti costruttori/pescatori si sono cimentati in lavori al morsetto per produrre una vasta schiera di imitazioni di ditteri, di lepidotteri, di coleotteri, eccetera. Tante di queste insidie hanno contribuito a sviluppare particolari strategie per insidiare i pesci di fiumi e laghi, basti solo pensare alle tipule nel caso della pesca a “dapping” sui laghi, oppure ai palmer per quella a “battere” sui fiumi popolati dai cavedani.
In linea generale, i “terrestrial” possono essere adoprati con profitto in alternativa alle classiche mosche secche, ricorrendo magari ad essi se supponiamo che i nostri avversari siano assuefatti ai più comuni artificiali per la coda di topo, ma che tuttavia non siano capaci di identificare l’inganno presente in insidie dalle forme strane e inconsuete. La nostra preferenza può quindi ricadere su un esemplare di Bibione, che con i suoi vivaci colori riesce a stuzzicare la curiosità di una fario o di un furbo cavedano, oltre a imitare abbastanza verosimilmente il Bibio hortolanus: un singolare dittero che vive negli orti e che talvolta finisce negli stomaci dei pesci.
La frequenza con cui ha luogo questo fenomeno è tutt’altro che sporadica e non a caso molti costruttori/pescatori si sono cimentati in lavori al morsetto per produrre una vasta schiera di imitazioni di ditteri, di lepidotteri, di coleotteri, eccetera. Tante di queste insidie hanno contribuito a sviluppare particolari strategie per insidiare i pesci di fiumi e laghi, basti solo pensare alle tipule nel caso della pesca a “dapping” sui laghi, oppure ai palmer per quella a “battere” sui fiumi popolati dai cavedani.
In linea generale, i “terrestrial” possono essere adoprati con profitto in alternativa alle classiche mosche secche, ricorrendo magari ad essi se supponiamo che i nostri avversari siano assuefatti ai più comuni artificiali per la coda di topo, ma che tuttavia non siano capaci di identificare l’inganno presente in insidie dalle forme strane e inconsuete. La nostra preferenza può quindi ricadere su un esemplare di Bibione, che con i suoi vivaci colori riesce a stuzzicare la curiosità di una fario o di un furbo cavedano, oltre a imitare abbastanza verosimilmente il Bibio hortolanus: un singolare dittero che vive negli orti e che talvolta finisce negli stomaci dei pesci.
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IL DRESSING

Iniziamo la costruzione del Bibione innestando l'amo sulla ganascia del morsetto e applicando la seta di montaggio sul suo gambo. Dopo aver trattato un breve tratto del filato nero con la cera per dubbing, vi applichiamo sopra una modica quantità di polipropilene tinto di giallo ocra, realizzando poi con i polpastrelli di una mano un compatto cordoncino peloso, che avvolgiamo sui due terzi posteriori dell'asse dell'uncino per creare il corpo

Staccata dal collare del fagiano dorato una piccola piuma arancione a bande nere, la leghiamo per il suo apice davanti all'addome appena costruito, ponendola a ore dodici sul gambo dell'amo e bloccandola in modo che la sua parte lucida e vivacemente colorata sia rivolta verso il corpo dell'insidia

Preleviamo ora due lunghe e larghe hackles da un collo di gallo blue dun e leghiamole all'amo per un punto prossimo al loro tratto apicale, fermandole con la seta subito davanti all'addome e cercando di disporle a “V”, così a rappresentare le ali dell'imitazione. Per ragioni di stabilità sull'acqua, le ali dovranno protrarsi all'indietro per una lunghezza corrispondente ad una volta e mezza quella dell'asse dell'uncino

All'interno di una pinzetta fermacarte, introduciamo le fibre di un lato di due piume di cul de canard di colore grigio naturale e di una lunga hackle di collo di gallo blue dun (le piume devono essere poste in modo che i loro calami risultino uno sull'altro). Con un paio di forbicine, tagliamo poi tutte le fibre delle due piume e dell'hackle catturate dalla pinzetta esattamente sul punto in cui sono innestate ai loro rispettivi calami

Dopo aver fatto compiere alcuni giri alla molletta da dubbing, apriamo lentamente la pinzetta fermacarte mentre la estraiamo dall'asola di seta nera, permettendo così al filato di attorcigliarsi attorno al miscuglio di fibre liberato

Serrato il dubbing appena composto, lo passiamo attorno al terzo anteriore del gambo dell'amo e realizziamo il vaporoso torace della mosca. Quindi, con una forbicina molto affilata, accorciamo tutte quelle fibre delle piume di cul de canard che appaiono eccessivamente lunghe

Ribaltiamo adesso in avanti la piumetta del collare del fagiano dorato e fissiamola poco dietro l'occhiello: ciò ci permetterà di formare il dorso del torace della mosca

Con l'aiuto dell'annodatore, eseguiamo a questo punto il nodo finale, nodo che poi salderemo con una leggera mano di colla
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: a gambo dritto dal n.14 al n.12
SETA DI MONTAGGIO: nera
CORPO: dubbing di polipropilene giallo ocra
ALI: punte d’hackles di collo di gallo blue dun
TORACE: dubbing di fibre di cul de canard grigio naturale e di hackle di collo di gallo blue dun
DORSO DEL TORACE: piuma arancione a bande nere del collare del fagiano dorato
SETA DI MONTAGGIO: nera
CORPO: dubbing di polipropilene giallo ocra
ALI: punte d’hackles di collo di gallo blue dun
TORACE: dubbing di fibre di cul de canard grigio naturale e di hackle di collo di gallo blue dun
DORSO DEL TORACE: piuma arancione a bande nere del collare del fagiano dorato