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Bloody Butcher
Le ragioni che spingono un costruttore ad ideare  un nuovo modello di mosca possono essere molteplici e basarsi sui principi più vari e talvolta più assurdi. Di regola, chi si cimenta in un lavoro al morsetto, finalizzato all'elaborazione un diverso tipo di artificiale per trote o temoli, plasma una serie di materiali col fine di riprodurre sull'uncino la fisionomia di un particolare invertebrato predato dai pesci. Da qui, la stragrande maggioranza degli artificiali esistenti in commercio tende ad imitare, più o meno verosimilmente, una determinata categoria di efemerotteri, di tricotteri, oppure di plecotteri, riproducendo talvolta anche le peculiari colorazioni che li contraddistinguono. Un discorso, questo, valido soprattutto per le mosche secche e le ninfe, ma che trova  ben pochi riscontri se proiettato al settore degli streamers o, ancor meno, a quello delle "wet flies". Effettuando una rapida panoramica sul campo delle "mosche bagnate", infatti, è facile rendersi conto di quanto siano sovente dissimili questi artificiali dagli insetti esistenti nei fiumi. Una diversità, la loro, rappresentata non tanto dalle componenti strutturali, bensì dalle vivaci colorazioni degli ingredienti suggeriti spesso per assemblarli. In pratica, molte wet flies fino ad oggi concepite dai tanti costruttori sono nate senza alcuna pretesa imitativa, ma secondo riferimenti di pura fantasia, giocando sul fatto che un salmonide, o un timallide, può essere indotto ad abboccare sia se tentato con un boccone simile ad una  potenziale preda, sia se stuzzicato  con qualcosa di vivacemente colorato e capace di scatenare la sua aggressività o la sua curiosità.
  Un classico esponente di questa categoria di mosche sommerse molto fantasiose è la Butcher: elegante e splendente insidia ottenuta con un insieme di materiali dalle tinte decisamente appariscenti. La data di nascita di questo artificiale risale ai primi dell'Ottocento e fu montato per la prima volta da due pescatori di Tinbridge Wells. che desideravano realizzare un'esca in omaggio alla propria professione di macellai. Con in mente tale riferimento, prepararono così una mosca con la coda rossa, posta a simboleggiare la carne, con il corpo in tinsel argentato, la cui funzione era di rappresentare il coltello, e con le ali tinte di blu: colore simile a quello dei tipici grembiuli indossati dai macellai dell'epoca. Nonostante la Butcher si discostasse nell'aspetto e nei colori da qualunque creatura esistente nei fiumi e laghi, i pesci manifestarono nei suoi confronti una marcata e diffusa attrazione, tanto da preferirla spesso a qualsiasi altro modello di artificiale utilizzato dai moschisti. Per simili ragioni, questo artificiale incontrò i favori di un sempre più crescente pubblico di pescatori, diffondendosi un po' per tutto il mondo ed entrando a far parte regolarmente dei "treni" di wet flies montati sul finale dai cultori delle mosche bagnate: molti la giudicavano ottima sia per insidiare le fario e le iridee, sia per tentare le schive trote di mare, magari durante una sessione di pesca notturna.
  L'estesa popolarità della Butcher fece sì che i costruttori, nel prepararla, operassero qualche volta piccole modifiche, o "personalizzazioni", al dressing originale, dando vita a interessanti rielaborazioni, utili per le più disparate situazioni climatiche e condizioni di livello e di trasparenza dell'acqua.  La Bloody Butcher, ad esempio, ottenuta sostituendo l'hackle nera, prescritta nella ricetta di montaggio tradizionale, con una tinta di rosso, veniva ritenuta un'eccellente esca da inizio stagione, particolarmente utile per affrontare fiumi leggermente velati e con acqua alta.
  sebbene nel nostro Paese le wet flies non abbiano mai riscosso grande apprezzamento da parte degli appassionati della canna da frusta, l'impiego di queste insidie può spesso trasformare una giornata noiosa e infruttuosa in una piacevole e redditizia esperienza di pesca. Nelle  settimane  successive all'apertura, infatti, quando le bollate appaiono in prevalenza nell'ora calda, limitando le nostre occasioni di far catture con le imitazioni di superficie, la decisione di "innescare" una coppia di mosche sommerse sul terminale, eventualmente abbinate ad una coda di topo affondante, può concederci buone opportunità di divertimento. Non dimentichiamoci, in questo caso, di proporre ai nostri avversari pinnuti un artificiale vistoso come la Bloody Butcher, capace di stimolarli e di spingerli ad abboccare anche se le basse temperature possono averli intorpiditi e resi apparentemente apatici.

IL DRESSING

 

Bloody Butcher 01
Iniziamo il montaggio della Bloody Butcher innestando l'amo sulla ganascia del morsetto e bloccando sul suo gambo il filato nero, con il quale andiamo a legare, in prossimità della curva, due sezioni di fibre asportate da una penna di ibis rosso (quale ingrediente sostitutivo possono essere impiegate delle penne di oca tinte di rosso pallido). Le striscioline di penna dovranno essere montate appaiate e in maniera che rappresentino le code dell'insidia, facendole protrarre all'indietro per una lunghezza leggermente inferiore a quella del gambo dell'uncino

 

Bloody Butcher 02
Sul punto di fissaggio delle codine fermiamo con la seta di montaggio le estremità di due spezzoni di tinsel argentato: il primo di sezione fine ed ovale e il secondo piatto e di media larghezza

 

Bloody Butcher 03
Componiamo un omogeneo sottocorpo con stretti passaggi del filato nero lungo i quattro quinti del gambo dell'amo. Fatto ciò, realizziamo il busto dell'insidia girando il tinsel piatto in spire perfettamente accostate l'una all'altra attorno al tratto di amo ricoperto dalla seta



Avvolgendo in larghi giri il fine tinsel ovale attorno al corpo formiamo l'anellatura della Bloody Butcher





Bloody Butcher 04

 

Bloody Butcher 05
Sulla sezione di amo posta davanti al busto fermiamo una piccola hackle di collo di gallo tinto di rosso, legandola per il suo tratto apicale. Questa piuma dovrà avere le fibre lunghe più o meno quanto l'asse dell'uncino

 

Bloody Butcher 06
Dopo aver avvolto l'hackle lungo il tratto di amo interposto tra il corpo e l'occhiello eliminiamo le sue eccedenze, quindi, con i polpastrelli dell'indice e del pollice della mano sinistra, spingiamo tutte le sue fibre verso il basso e in direzione della punta dell'amo, bloccandole poi in tale posizione con alcuni passaggi della seta da costruzione

 

Bloody Butcher 07
Da due penne blu/nere con punta bianca prelevate da ali opposte di germano tagliamo le sezioni di fibre che ci serviranno per l'assemblaggio del palco alare dell'artificiale. Le sezioni di penna dovranno avere una larghezza di circa cinque o sei millimetri (misura valida per una amo del numero dieci o dodici) e il taglio dovrà essere effettuato non direttamente sulle fibre, ma sul calamo dal quale queste si erigono

 

Bloody Butcher 08
Appaiamo schiena contro schiena le due strisce di penna di germano e fissiamole all'amo subito dietro l'occhiello, ponendole in modo che le loro punte si protraggano all'indietro fino a raggiungere un'ipotetica verticale passante per gli apici delle codine. L'operazione di innesto del palco alare va compiuta tenendo saldamente le due sezioni di penna tra le dita della mano sinistra quasi sul punto per il quale verranno legate. Creiamo due larghi loop di seta fatti passare sopra le ali e sotto il gambo dell'uncino e serriamoli tirando verso l'alto il bobinatore

 

Bloody Butcher 09
Creiamo una piccola testina alla mosca con alcuni giri del filato nero e completiamo il nostro montaggio effettuando il nodo finale con l'apposito accessorio

 

Bloody Butcher 10
Con una goccia di colla pennellata sopra la testina rifiniamo adesso la Bloody Butcher. L'insidia può quindi essere inserita nella scatola porta mosche, pronta per essere collegata al finale quando decidiamo di ricorrere ad un "treno" di wet flies, magari per affrontare un tratto di fiume ad inizio stagione


MATERIALI PER IL DRESSING

AMO: a gambo dritto con asse pesante dal n.14 al n.8
SETA DI MONTAGGIO: nera
CODE: segmenti di fibre di penna di ibis (o sostituto)
CORPO: tinsel argentato piatto di media larghezza
ANELLATURA: fine tinsel argentato ovale
GOLA: hackle di collo di gallo tinto di rosso
ALI: segmenti di fibre di penne blu/nere con punta bianca di ali di germano

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