Analizzando le mosche presenti all’interno delle mie scatole, e che partecipano con maggiore frequenza alle battute di pesca che organizzo, mi sono reso conto di quanto elementare sia spesso la loro struttura e di quanto pochi siano i materiali richiesti per assemblarle. Sebbene mi ritenga un fervido appassionato dei lavori al morsetto, impegnandomi nell’esecuzione dei dressing più disparati, finalizzati alla realizzazione di artificiali non solo da pesca, ma anche da esposizione, quando mi trovo sul fiume e comincio ad impostare la mia strategia di approccio ai pesci, il più delle volte privilegio le insidie più semplici per eseguire i primi lanci. Con queste mosche solitamente riesco a vincere la diffidenza dei miei avversari, talvolta anche dei più selettivi, magari perché agisco sulla tecnica di lancio e sui sistemi di presentazione dell’esca, e raramente arrivo ad “innescare” quegli esemplari di imitazione che hanno richiesto molto tempo e tanta fatica per essere assemblati. Da qui, i miei contenitori porta mosche, in particolari quelli destinati alla pesca di trote e temoli, sono stracarichi di artificiali che chiunque, anche coloro che hanno poca dimestichezza con bobinatori, morsetti e annodatori, riuscirebbe a confezionare.
Nella categoria dei modelli emergenti, le insidie che maggiormente si distinguono per semplicità sono quelle composte con le fibre di cul de canard. La prerogativa di simili esche è di possedere un aspetto etereo e poco definito, che dia la vaga idea di assomigliare a quello di un insetto, e di riuscire a confondere il pesce perché lo pone in una condizione di dubbio. La mosca, in pratica, suscita fenomeni di interpretazione al salmonide, o al timallide che sia, spingendolo ad assaggiarla per testare se sia effettivamente commestibile. In virtù di questo evento, gli emerger costruiti con la “magica piuma” si rivelano sovente risolutivi di quelle situazioni apparentemente difficili e, a mio avviso, armandoci di una manciata di queste mosche, selezionate in base ai colori più simili a quelli di effimere, chironomi e altri piccoli insetti che fanno parte della dieta dei pesci, possiamo uscire vincenti dal confronto con moltissimi scaltri avversari.
Focalizzando l’attenzione sul temolo, la nostra cernita di emerger può favorire quei modelli col collarino in dubbing di cul de canard. Con queste mosche, assemblate prevalentemente su ami del numero 18 o 20, ho sempre ottenuto risultati più che positivi sulle acque che ho frequentato, riuscendo spesso ad ingannare i pesci in zone molto battute dai moschisti, nelle quali i temoli avevano presumibilmente maturato una discreta esperienza in fatto di artificiali.
Un esemplare che mi dato grandi soddisfazioni sul fiume Isonzo, pescando sia sul versante italiano, sia su quello sloveno, è la Brown and Grey Midge: una sorta di imitazione di piccolo moscerino dai colori grigio brunicci, ottimo per pescare al crepuscolo delle sere estive. Elaborai questa mosca dopo aver constatato la massiccia presenza di minuti ditteri su un tratto di Isonzo presso la città di Gorizia, responsabile della notevole attività in superficie dei temoli. Testando l’efficacia della mia imitazione, apprezzai il fatto che i pesci salivano spesso ad abboccarla senza manifestare il benché minimo timore e ciò accadeva anche con quelli di taglia maggiore.
Nella categoria dei modelli emergenti, le insidie che maggiormente si distinguono per semplicità sono quelle composte con le fibre di cul de canard. La prerogativa di simili esche è di possedere un aspetto etereo e poco definito, che dia la vaga idea di assomigliare a quello di un insetto, e di riuscire a confondere il pesce perché lo pone in una condizione di dubbio. La mosca, in pratica, suscita fenomeni di interpretazione al salmonide, o al timallide che sia, spingendolo ad assaggiarla per testare se sia effettivamente commestibile. In virtù di questo evento, gli emerger costruiti con la “magica piuma” si rivelano sovente risolutivi di quelle situazioni apparentemente difficili e, a mio avviso, armandoci di una manciata di queste mosche, selezionate in base ai colori più simili a quelli di effimere, chironomi e altri piccoli insetti che fanno parte della dieta dei pesci, possiamo uscire vincenti dal confronto con moltissimi scaltri avversari.
Focalizzando l’attenzione sul temolo, la nostra cernita di emerger può favorire quei modelli col collarino in dubbing di cul de canard. Con queste mosche, assemblate prevalentemente su ami del numero 18 o 20, ho sempre ottenuto risultati più che positivi sulle acque che ho frequentato, riuscendo spesso ad ingannare i pesci in zone molto battute dai moschisti, nelle quali i temoli avevano presumibilmente maturato una discreta esperienza in fatto di artificiali.
Un esemplare che mi dato grandi soddisfazioni sul fiume Isonzo, pescando sia sul versante italiano, sia su quello sloveno, è la Brown and Grey Midge: una sorta di imitazione di piccolo moscerino dai colori grigio brunicci, ottimo per pescare al crepuscolo delle sere estive. Elaborai questa mosca dopo aver constatato la massiccia presenza di minuti ditteri su un tratto di Isonzo presso la città di Gorizia, responsabile della notevole attività in superficie dei temoli. Testando l’efficacia della mia imitazione, apprezzai il fatto che i pesci salivano spesso ad abboccarla senza manifestare il benché minimo timore e ciò accadeva anche con quelli di taglia maggiore.
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IL DRESSING

Cominciamo la preparazione della Brown and Grey Midge innestando l'amo sulla ganascia del morsetto e fermando sul suo asse la seta di montaggio marrone, con la quale andiamo a legare, in prossimità della curva, l’apice del calamo di una lunga hackle di collo di gallo grigio

Col filato da costruzione, formiamo un uniforme sottocorpo lungo circa la metà posteriore dell’asse dell’uncino e vi avvolgiamo attorno, in strette spire, il calamo dell’hackle, creando la prima parte del corpo dell’artificiale

All’interno di una pinzetta fermacarte, introduciamo le fibre di un lato di due piume di cul de canard di colore grigio naturale: le due piume devono essere poste in modo che i loro calami risultino uno sull'altro. Fatto ciò, con un paio di forbicine, tagliamo tutte le fibre delle piume catturate dalla pinzetta esattamente sul punto in cui sono innestate ai rispettivi calami

Servendoci delle apposite mollette, prepariamo una lunga asola con la seta marrone, nella quale inseriamo la punta della pinzetta fermacarte che contiene le fibre di cul de canard

Dopo aver fatto compiere alcuni giri alla molletta da dubbing, apriamo lentamente la pinzetta fermacarte mentre la estraiamo dall’asola del filato da costruzione, permettendo alla seta marrone di attorcigliarsi attorno alle fibre liberate. Serriamo il dubbing appena composto e lo passiamo attorno al quarto anteriore del gambo dell’amo, creando il vaporoso collarino dell’imitazione

Formata una piccola testina alla mosca con alcuni giri del filato marrone, completiamo il nostro montaggio effettuando il nodo finale con l’apposito accessorio
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: a gambo dritto dal n.20 al n.16
SETA DI MONTAGGIO: marrone
CORPO: porzione posteriore composta col calamo di un’hackle di collo di gallo grigio, porzione anteriore realizzata con dubbing di polipropilene marrone
COLLARINO:dubbing di cul de canard di colore grigio naturale
SETA DI MONTAGGIO: marrone
CORPO: porzione posteriore composta col calamo di un’hackle di collo di gallo grigio, porzione anteriore realizzata con dubbing di polipropilene marrone
COLLARINO:dubbing di cul de canard di colore grigio naturale