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All’inizio della mia carriera di costruttore di mosche, maturai una spiccata avversione nei confronti delle imitazioni delle sedge, dovuta alle difficoltà che incontravo nella realizzazione dei modelli classici di simili insidie: artificiali che si dimostravano, tra l’altro, particolarmente fragili in fase di pesca. Incrociare e fissare a tettoia i segmenti di penna sul gambo dell’amo, evitando che si sfrangiassero sotto la stretta delle spire del filato di montaggio, si rivelava per me un’operazione oltremodo difficoltosa e dagli esiti incerti. Il problema era la mia scarsa conoscenza delle appropriate tecniche di costruzione e degli eventuali “trucchi” per assemblare le diversi parti di una mosca, così che i miei montaggi potevano essere definiti mediocri.
L’esperienza e la pratica, coadiuvate dalle nozione apprese dai libri e dalle riviste, o anche dai suggerimenti degli amici, mi consentirono in seguito di acquisire una discreta disinvoltura nella preparazione delle imitazioni di tricottero in sezione di penna. Ciò nonostante, ho continuato a mantenere una certa reticenza nei loro confronti, utilizzandole sempre dopo aver provato ad insidiare i miei avversari con sedge strutturalmente più robuste, detestando gli artificiali particolarmente deboli.
Qualcuno potrà obiettare che un’imitazione di tricottero col palco alare sfrangiato non perde la propria efficacia, anzi, in qualche caso, diventa ancora più attrattiva, giacché un’insidia devastata dall’azione di pesca prolungata, o dai morsi delle trote, assume una silhouette confusa e poco definita, che può suscitare fenomeni di interpretazione da parte dei pesci, spingendoli ad abboccare per curiosità, o per verificare se un boccone così singolare sia effettivamente commestibile. Personalmente, però, mi considero un grande sostenitore delle mosche resistenti e di bell’aspetto, perché mi aiutano e a pescare con maggiore convinzione e fiducia, vale a dire in modo più efficiente. Con questo concetto non voglio dire che le mie scatole siano piene di imitazioni iperrealistiche – in verità non ne possiedo alcuna – semplicemente mi piacciono gli artificiali ben fatti che posso utilizzare in più battute di pesca, senza che si trasformino in piccoli sgorbi.
Succede così che la mia preferenza ricada spesso su quelle sedge con le ali in ciuffi di pelo animale, o preparate con piccole piume intere; tra queste, l’ultima entrata a far parte della mia collezione, è la CDC Sedgehog. Elaborata da Stan Headley, un popolare costruttore e autore di letteratura alieutica britannico, questa mosca possiede ottime capacità imitative e un’eccellente galleggiabilità, che la rendono indicata ad affrontare le acque veloci e turbolente, specialmente se si desidera impostare una strategia di pesca piuttosto dinamica, che obbliga l’artificiale a sciare sulla superficie, mantenendosi ben a galla. La CDC Sedgehog, ad ogni modo, si rivela un’ottima insidia per tentare anche le trote che vivono in acque con flusso moderato, comprese quelle dei chalk streams cristallini in cui i pesci manifestano sovente comportamenti alimentari particolarmente selettivi.
L’esperienza e la pratica, coadiuvate dalle nozione apprese dai libri e dalle riviste, o anche dai suggerimenti degli amici, mi consentirono in seguito di acquisire una discreta disinvoltura nella preparazione delle imitazioni di tricottero in sezione di penna. Ciò nonostante, ho continuato a mantenere una certa reticenza nei loro confronti, utilizzandole sempre dopo aver provato ad insidiare i miei avversari con sedge strutturalmente più robuste, detestando gli artificiali particolarmente deboli.
Qualcuno potrà obiettare che un’imitazione di tricottero col palco alare sfrangiato non perde la propria efficacia, anzi, in qualche caso, diventa ancora più attrattiva, giacché un’insidia devastata dall’azione di pesca prolungata, o dai morsi delle trote, assume una silhouette confusa e poco definita, che può suscitare fenomeni di interpretazione da parte dei pesci, spingendoli ad abboccare per curiosità, o per verificare se un boccone così singolare sia effettivamente commestibile. Personalmente, però, mi considero un grande sostenitore delle mosche resistenti e di bell’aspetto, perché mi aiutano e a pescare con maggiore convinzione e fiducia, vale a dire in modo più efficiente. Con questo concetto non voglio dire che le mie scatole siano piene di imitazioni iperrealistiche – in verità non ne possiedo alcuna – semplicemente mi piacciono gli artificiali ben fatti che posso utilizzare in più battute di pesca, senza che si trasformino in piccoli sgorbi.
Succede così che la mia preferenza ricada spesso su quelle sedge con le ali in ciuffi di pelo animale, o preparate con piccole piume intere; tra queste, l’ultima entrata a far parte della mia collezione, è la CDC Sedgehog. Elaborata da Stan Headley, un popolare costruttore e autore di letteratura alieutica britannico, questa mosca possiede ottime capacità imitative e un’eccellente galleggiabilità, che la rendono indicata ad affrontare le acque veloci e turbolente, specialmente se si desidera impostare una strategia di pesca piuttosto dinamica, che obbliga l’artificiale a sciare sulla superficie, mantenendosi ben a galla. La CDC Sedgehog, ad ogni modo, si rivela un’ottima insidia per tentare anche le trote che vivono in acque con flusso moderato, comprese quelle dei chalk streams cristallini in cui i pesci manifestano sovente comportamenti alimentari particolarmente selettivi.
IL DRESSING

Iniziamo la preparazione della CDC Sedgehog innestando l'amo sulla ganascia del morsetto e applicando sul suo gambo la seta di montaggio marrone, che impieghiamo per legare sulla curva un folto ciuffo di pelo di cervo. Queste codine dovranno protrarsi dall’estremità dell’amo per circa un centimetro

Eliminate le eccedenze anteriori dei peli di cervo, ingrassiamo un tratto del filato da costruzione con la specifica cera e vi distribuiamo sopra un pizzico di pelo di foca tinto di marrone, formando con i polpastrelli delle dita di una mano un serrato cordoncino peloso, che impieghiamo per la creazione della prima parte del corpo, avvolgendolo attorno ad una breve sezione dell'asse dell'uncino

Dalla pelliccia del cervo, tagliamo un mazzetto di peli identico al precedente e lo fissiamo davanti alla porzione di corpo appena realizzata, ponendolo in modo che sovrasti l’amo e che si estenda all’indietro per circa un centimetro

Trattiamo nuovamente la seta di montaggio con la cera e, utilizzando sempre un modica quantità di pelo di foca tinto di marrone, formiamo il dubbing per comporre la seconda parte del busto della mosca lungo un breve tratto dell’asse dell’amo

Selezioniamo due gonfie piume di cul de canard di colore grigio naturale e le leghiamo davanti alla seconda porzione del corpo, facendo sì che la loro porzione apicale si protragga all’indietro, sovrastando l’amo, per circa un centimetro

Ripetiamo le operazioni descritte ai punti 2, 3, 4 e 5 fino a raggiungere l’occhiello dell’uncino e completiamo la costruzione del corpo e della struttura alare con l’applicazione di un ultimo ciuffetto di pelo di cervo

Da un collo di gallo o di gallina rosso naturale stacchiamo una piume che abbia le fibre lunghe circa quanto il gambo dell’amo e fissiamola per il suo apice poco dietro l’occhiello dell’uncino

Servendoci delle apposite pinzette avvolgiamo l'hackle attorno al breve tratto di amo che separa il corpo dall’occhiello, formando un rado collarino

Eliminata l’eccedenza dell’hackle, realizziamo la testina dell’artificiale con alcuni giri di seta nera, testina che poi saldiamo con una serie di nodini effettuati con l’apposito accessorio

Distribuiamo una goccia di colla sul capo dell’imitazione e poi tagliamo tutte le fibre dell’hackle che si estendono dalla parte inferiore dell’amo
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: a gambo dritto dal n.14 al n.10
SETA DI MONTAGGIO: marrone o nera
CODA : pelo di cervo
CORPO: pelo di foca tinto di marrone
ALI: ciuffi di pelo di cervo alternati a piume di cul de canard di colore grigio naturale
HACKLE: di collo di gallo o di gallina rosso naturale
SETA DI MONTAGGIO: marrone o nera
CODA : pelo di cervo
CORPO: pelo di foca tinto di marrone
ALI: ciuffi di pelo di cervo alternati a piume di cul de canard di colore grigio naturale
HACKLE: di collo di gallo o di gallina rosso naturale