Il sogno di molti pescatori di salmoni è competere almeno per una volta con uno spring salmon (un salmone primaverile) del peso di oltre trenta libbre e di riuscire ad allamarlo con la canna da mosca. Simile pesce è forse l’avversario più formidabile e difficile da dominare per i cultori della canna da frusta ed è per questa ragione che numerosi moschisti britannici svolgono principalmente la propria disciplina alieutica nel periodo che va dalla fine dell’inverno a metà primavera, quando i grossi spring salmon risalgono i fiumi per raggiungere i luoghi di frega. Affrontare i corsi d’acqua nei mesi più freddi e per certi versi più impegnativi della stagione di pesca, comporta tanti sacrifici e una notevole forza di volontà che non tutti dimostrano di possedere. I salmoni primaverili tornano in acqua dolce in piccolissimi gruppi e se le condizioni del livello del fiume sono favorevoli, tendono ad effettuare la loro rimonta in brevissimo tempo, sostando nelle buche solo per “riprendere fiato”, riavviandosi quasi subito nel loro lungo viaggio. In pratica le probabilità che il pescatore riesca ad intercettare un pesce sono modeste e ancora più contenute sono le speranze che quel salmone sia propenso ad attaccare l’esca: il Salmo salar digiuna mentre soggiorna nei corsi d’acqua per riprodursi. A questi problemi si sommano le difficoltà per manovrare la pesante attrezzatura richiesta per insidiare gli spring salmon, composta solitamente da una canna sui quindici piedi per una coda di topo del numero dieci o undici, da grosse tube flies o Waddingtons e da lenze a rapido affondamento. Con tale equipaggiamento, infatti, l’esecuzione del lancio ci impone di prestare attenzione alla quantità di lenza immersa nell’acqua: se non la estraiamo prima dal fiume, recuperandola in parte o sollevando la vetta della canna, possiamo correre il rischio, effettuando un lancio verticale, che si comporti come una molla, scaraventandoci in faccia la voluminosa tube fly armata di un’ancoretta.
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INTUITO E FANTASIA PER STIMOLARE I SALMONI

La pesca a mosca dei salmoni primaverili può apparire uno sport per persone lunatiche e con la vocazione alla sofferenza. Questa disciplina, tuttavia, se svolta con raziocinio e con un minimo di preparazione tecnica è davvero piacevole e non è un caso che tanti moschisti la descrivano e la pratichino con una sorta di incantato misticismo. Ma quale significato ha la parola raziocinio in una forma di pesca che non ha nulla di razionale, dato che i salmoni non abboccano alle mosche con l’intento di nutrirsi?
Rispondere a una simile domanda è difficile, perché i comportamenti del Salmo salar in acqua dolce variano da individuo a individuo e le tecniche attuabili per conseguire la sua cattura non possono far riferimento ad alcun dogma. Noi non possiamo stimolare l’appetito del nostro avversario con un’imitazione di una sua possibile preda, in pratica come avviene con la trota: gli eventuali tentativi condotti in tal senso si rivelerebbero per lo più infruttuosi. Il nostro fine deve essere quello di fomentare l’aggressività, la territorialità, la curiosità, o qualunque altro istinto che il pesce può avere difficoltà a tenere a freno. Da qui, sebbene il salmone sia un animale imprevedibile, dovremo svolgere un’azione di pesca tenendo a mente quelle che sono le sue linee generali di condotta, riservandoci di sperimentare qualsiasi stratagemma se non otteniamo dei risultati con le tecniche definibili di tipo tradizionale.
Portando questo discorso al livello pratico, noi sappiamo che la rimonta dei pesci è influenzata dal livello e dalla temperatura dell’acqua. Una buona piena prodotta da copiose precipitazioni è in genere sinonimo di una consistente risalita di salmoni, quindi sarebbe opportuno dovremmo accostarci al corso d’acqua nei giorni, o talvolta anche nelle ore, successivi alla fine del temporale, concentrando poi i nostri sforzi su quei tratti di fiume che possono indurre i pesci a riposarsi per qualche momento. In situazioni di acque molto fredde, gli spring salmon preferiscono transitare e sostare nei punti più profondi del fiume, o in prossimità di sbarramenti naturali o artificiali (cascate o dighe), procedendo nei loro spostamenti con estrema lentezza. Per poterli intercettare con le nostre offerte piumose dovremo ricorrere all’attrezzatura più pesante del nostro equipaggiamento, montando sulla canna una coda di topo a rapido affondamento, sulla quale innestare un corto finale che rechi una voluminosa tube fly. La lenza deve avere una velocità di inabissamento tale da consentirle di scendere al livello più basso della pool (della buca) in un tempo non eccessivo, permettendo così alla mosca di navigare a brevissima distanza dal naso degli eventuali salmoni che giacciono intorpiditi e impigriti sul fondale. Di regola la pesca va condotta con particolare lentezza, effettuando il lancio con una stretta angolazione a valle, se serve si realizza il mending prima che la coda cominci ad affondare e quindi si permette all’artificiale di derivare gradualmente verso la sponda che stiamo percorrendo. Per sondare tutta la buca bisogna compiere qualche passo a valle e al termine di ogni passata, recuperando velocemente un tratto della lenza prima di un nuovo lancio: capita sovente che i salmoni inseguano svogliati la mosca e decidano di attaccarla quando questa cambia repentinamente velocità.
Rispondere a una simile domanda è difficile, perché i comportamenti del Salmo salar in acqua dolce variano da individuo a individuo e le tecniche attuabili per conseguire la sua cattura non possono far riferimento ad alcun dogma. Noi non possiamo stimolare l’appetito del nostro avversario con un’imitazione di una sua possibile preda, in pratica come avviene con la trota: gli eventuali tentativi condotti in tal senso si rivelerebbero per lo più infruttuosi. Il nostro fine deve essere quello di fomentare l’aggressività, la territorialità, la curiosità, o qualunque altro istinto che il pesce può avere difficoltà a tenere a freno. Da qui, sebbene il salmone sia un animale imprevedibile, dovremo svolgere un’azione di pesca tenendo a mente quelle che sono le sue linee generali di condotta, riservandoci di sperimentare qualsiasi stratagemma se non otteniamo dei risultati con le tecniche definibili di tipo tradizionale.
Portando questo discorso al livello pratico, noi sappiamo che la rimonta dei pesci è influenzata dal livello e dalla temperatura dell’acqua. Una buona piena prodotta da copiose precipitazioni è in genere sinonimo di una consistente risalita di salmoni, quindi sarebbe opportuno dovremmo accostarci al corso d’acqua nei giorni, o talvolta anche nelle ore, successivi alla fine del temporale, concentrando poi i nostri sforzi su quei tratti di fiume che possono indurre i pesci a riposarsi per qualche momento. In situazioni di acque molto fredde, gli spring salmon preferiscono transitare e sostare nei punti più profondi del fiume, o in prossimità di sbarramenti naturali o artificiali (cascate o dighe), procedendo nei loro spostamenti con estrema lentezza. Per poterli intercettare con le nostre offerte piumose dovremo ricorrere all’attrezzatura più pesante del nostro equipaggiamento, montando sulla canna una coda di topo a rapido affondamento, sulla quale innestare un corto finale che rechi una voluminosa tube fly. La lenza deve avere una velocità di inabissamento tale da consentirle di scendere al livello più basso della pool (della buca) in un tempo non eccessivo, permettendo così alla mosca di navigare a brevissima distanza dal naso degli eventuali salmoni che giacciono intorpiditi e impigriti sul fondale. Di regola la pesca va condotta con particolare lentezza, effettuando il lancio con una stretta angolazione a valle, se serve si realizza il mending prima che la coda cominci ad affondare e quindi si permette all’artificiale di derivare gradualmente verso la sponda che stiamo percorrendo. Per sondare tutta la buca bisogna compiere qualche passo a valle e al termine di ogni passata, recuperando velocemente un tratto della lenza prima di un nuovo lancio: capita sovente che i salmoni inseguano svogliati la mosca e decidano di attaccarla quando questa cambia repentinamente velocità.
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La fase più delicata della cattura di uno spring salmon è il suo spiaggiamento, che se eseguito con la tecnica del “tailing” non permette esitazioni da parte del pescatore
La Black Tempeldog con i suoi luccicanti attributi e il fluttuante pelo di volpe artica riesce talvolta a spingere all’attacco un salmone che ha rifiutato le tradizionali mosche in bucktail
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La Fast Eddie è una delle più popolari e apprezzate mosche per pescare sul Thurso
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LENZE SPECIALI PER SITUAZIONI DIFFICILI

Nell’assemblare questo tipo di attrezzatura bisognerà prestare particolare attenzione al finale, impiegandone uno non più lungo di un metro e mezzo se il flusso dell’acqua è sostenuto: un finale corto sottoposto alla spinta della forte corrente sfarfalla di meno e permette alla coda di topo di far scendere più rapidamente l’artificiale in profondità.
In alternativa alle comuni code completamente affondanti possiamo optare per una di quelle speciali lenze decentrate con la punta ultra fast sinking. La peculiarità di tali code è di essere strutturate in modo che il tratto anteriore sia corto e spesso e realizzato con materiali dotati di un notevole grado di affondamento, mentre quello posteriore è lungo e sottile e composto con sostanze plastiche galleggianti. Ciò semplifica il governo della lenza in acqua: il percorso del tratto di coda di topo galleggiante può essere continuamente modificato con i mending, mentre la sezione affondante riesce a guadagnare velocemente il fondale. Tali lenze consentono al pescatore di lanciare tube flies di buona misura anche con le canne corte e possono alleggerire la fatica di lunghe sessioni di pesca.
In alternativa alle comuni code completamente affondanti possiamo optare per una di quelle speciali lenze decentrate con la punta ultra fast sinking. La peculiarità di tali code è di essere strutturate in modo che il tratto anteriore sia corto e spesso e realizzato con materiali dotati di un notevole grado di affondamento, mentre quello posteriore è lungo e sottile e composto con sostanze plastiche galleggianti. Ciò semplifica il governo della lenza in acqua: il percorso del tratto di coda di topo galleggiante può essere continuamente modificato con i mending, mentre la sezione affondante riesce a guadagnare velocemente il fondale. Tali lenze consentono al pescatore di lanciare tube flies di buona misura anche con le canne corte e possono alleggerire la fatica di lunghe sessioni di pesca.
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LA TEMPERATURA DELL'ACQUA INFLUENZA LA SCELTA DELLA MOSCA

Per pescare gli spring salmon in profondità i moschisti si avvalgono principalmente di tube flies e di Waddingtons: le prime realizzate su tubetti di ottone o di alluminio, le seconde preparate con speciali staffette di metallo sulle quali si innesta un’ancoretta. La scelta tra l’uno o l’altro tipo di mosca è soggettiva, sebbene le grosse tubes siano da preferire quando si pesca su una pool molto profonda e veloce, perché con il loro notevole peso (spesso si costruiscono su tubetti d'ottone) affondano più rapidamente. Le dimensioni e il peso della tube fly o della Waddington devono essere tali da permettere all'insidia di nuotare in vicinanza del fondale, ma senza che si incagli continuamente sulle rocce. Accostandoci alle diverse pool di una beat (settore di pesca di un fiume), potremmo ricorrere a più mosche dello stesso modello, ma diverse per peso e lunghezza.
Solitamente i pescatori scozzesi più tradizionalisti adoprano artificiali costruiti con ciuffi di pelo di bucktail e i vari modelli presentano delle differenze tra loro solo per ciò che concerne i colori. Tale scelta tattica si dimostra limitativa quando si insidiano pesci entrati da qualche tempo nel fiume e presumibilmente già abituati a incontrare delle mosche durante il loro viaggio. La soluzione al problema può essere di attaccare al terminale un’insidia dalla silhouette sfarzosa e sinuosa e ricca di luccicanti attributi, tipo una Tempeldog. In alternativa possiamo riporre fiducia in una Shrimp Fly costruita su ami del sei o dell’otto: giacché questo tipo di esca ha la capacità di provocare la reazione di attacco anche di pesci che manifestano grande apatia.
Compresi quelli che possono essere i principi base della pesca a mosca dei salmoni primaverili e assemblata la nostra attrezzatura, è importante scegliere un fiume che offra concrete possibilità di successo. Optando per le Highlands scozzesi e decidendo di visitare la parte più a nord di questa magnifica zona della Gran Bretagna, il nostro ipotetico viaggio può eleggere quale meta fiumi come il Brora, l’Helmsdale, il Thurso, l’Halladale e il Naver, tutti abbastanza famosi per la risalita degli spring salmon. La scelta dell’uno o dell’altro corso d’acqua è influenzata sia dalle nostre possibilità economiche, sia dal periodo in cui desideriamo organizzare la spedizione di pesca. Solitamente i mesi più redditizi per insidiare i salmoni primaverili sono aprile e maggio – nel corso di quest’ultimo mese i pesci cominciano ad accettare pure le piccole mosche presentate sotto la superficie con la coda galleggiante – ma anche marzo offra buone chance di divertimento. Poiché i fiumi elencati hanno caratteristiche diverse – alcuni sono emissari di laghi, altri spate river (fiumi soggetti a piene) – per essere certi di accedere ad almeno un corso d’acqua in buone condizioni, cioè non troppo basso per un periodo di siccità, o troppo alto per le eccessive precipitazioni, sarebbe ideale distribuire i giorni di pesca della nostra settimana di vacanza su più fiumi. Questa eventualità è di difficile attuazione in aprile o maggio, mentre è possibile in marzo, quando le beat non sono ancora sovraffollate.
Solitamente i pescatori scozzesi più tradizionalisti adoprano artificiali costruiti con ciuffi di pelo di bucktail e i vari modelli presentano delle differenze tra loro solo per ciò che concerne i colori. Tale scelta tattica si dimostra limitativa quando si insidiano pesci entrati da qualche tempo nel fiume e presumibilmente già abituati a incontrare delle mosche durante il loro viaggio. La soluzione al problema può essere di attaccare al terminale un’insidia dalla silhouette sfarzosa e sinuosa e ricca di luccicanti attributi, tipo una Tempeldog. In alternativa possiamo riporre fiducia in una Shrimp Fly costruita su ami del sei o dell’otto: giacché questo tipo di esca ha la capacità di provocare la reazione di attacco anche di pesci che manifestano grande apatia.
Compresi quelli che possono essere i principi base della pesca a mosca dei salmoni primaverili e assemblata la nostra attrezzatura, è importante scegliere un fiume che offra concrete possibilità di successo. Optando per le Highlands scozzesi e decidendo di visitare la parte più a nord di questa magnifica zona della Gran Bretagna, il nostro ipotetico viaggio può eleggere quale meta fiumi come il Brora, l’Helmsdale, il Thurso, l’Halladale e il Naver, tutti abbastanza famosi per la risalita degli spring salmon. La scelta dell’uno o dell’altro corso d’acqua è influenzata sia dalle nostre possibilità economiche, sia dal periodo in cui desideriamo organizzare la spedizione di pesca. Solitamente i mesi più redditizi per insidiare i salmoni primaverili sono aprile e maggio – nel corso di quest’ultimo mese i pesci cominciano ad accettare pure le piccole mosche presentate sotto la superficie con la coda galleggiante – ma anche marzo offra buone chance di divertimento. Poiché i fiumi elencati hanno caratteristiche diverse – alcuni sono emissari di laghi, altri spate river (fiumi soggetti a piene) – per essere certi di accedere ad almeno un corso d’acqua in buone condizioni, cioè non troppo basso per un periodo di siccità, o troppo alto per le eccessive precipitazioni, sarebbe ideale distribuire i giorni di pesca della nostra settimana di vacanza su più fiumi. Questa eventualità è di difficile attuazione in aprile o maggio, mentre è possibile in marzo, quando le beat non sono ancora sovraffollate.
In assenza di vento e pescando su tratti di fiume con flusso moderato possiamo manovrare piccole tube flies anche con una canna di nove piedi
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La Shimp Fly è una mosca molto versatile che si presta alla pesca in più periodi della stagione
Il successo di molti pescatori di salmoni è determinato dalla conoscenza del fiume su cui si accingono a pescare
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