Nel campo della
costruzione degli artificiali, il connubio tra luccicanti tinsel e piumaggi
vivacemente colorati è sempre stato sinonimo di mosche di fantasia adatte a
stimolare più la curiosità e l’aggressività dei pesci che il loro appetito. In
pratica, insidie nate senza alcun elemento imitativo e concepite spesso per dar
sfogo al senso artistico che contraddistingue tanti appassionati dei lavori al
morsetto
Chi si cimenta nella preparazione di determinati artificiali da trota, rappresentati prevalentemente da streamers e wet flies, trova piacevole, infatti, costruire i propri inganni uncinati per soddisfare un bisogno di bello e di ricercato, oltre a ottenere un’esca che gli infonda sicurezza e fiducia quando la usa in pesca. L'intento è di realizzare un’insidia capace di allettare forse più il pescatore che il pesce, ponendolo così nella condizione congeniale per svolgere l’azione di pesca con la massima concentrazione e convinzione, che si rivela la più opportuna per conseguire delle catture. Da qui, i costruttori più fantasiosi hanno congestionato certi settori del mercato delle mosche, in particolar quello degli streamers, producendo un’infinità di esemplari d’insidia dalle forme singolari, ricorrendo talvolta a materiali davvero inconsueti, se non addirittura assurdi. Un esempio è quello dalla Jersey Herd, mosca classificata come una delle pioniere della moderna pesca con la coda di topo sui laghi, la cui caratteristica, oltre alla curiosa silhouette, è di contemplare nel proprio dressing, se costruita seguendo la ricetta di montaggio originale, una strisciolina di stagnola color rame tagliata dal tappo di una bottiglia di latte.
Secondo alcuni, questo streamer, realizzato per la prima volta dal pescatore britannico Tom Ivens, vuole imitare un piccolo spinarello; c’è anche chi pensa che sia privo di qualsiasi qualità imitativa, ma ritiene che manifesti grande attrattiva quando le trote si alimentano di Daphnia. Indipendentemente da queste supposizioni, la Jersey Herd dimostra ben poche analogie con gli insetti o i pesciolini che vivono nei fiumi e nei laghi e il fatto che possa attrarre le trote è imputabile allo stato di forte agitazione che riesce a provocare ai pesci che la vedono passare davanti al proprio muso. Gli splendenti luccichii del tinsel e le pulsanti vibrazioni delle fibre dell’hackle arancione, emessi dalla mosca quando è animata con il recupero della lenza, hanno la proprietà di fomentare l’aggressività o l’istinto di predatori dei pesci, inducendoli a una reazione di attacco per dar sfogo all’irrefrenabile eccitazione. Per questo motivo, lo streamer di Tom Invens è indicato ad affrontare tutte quelle acque in cui non sono in corso delle schiuse di insetti e le trote appaiono apatiche, oppure si sono rifugiate nel sottoriva in attesa che effimere e tricotteri entrino in attività. In quest’ultima circostanza, tipica dei fiumi con una fitta vegetazione riparia che si protrae sopra qualche profonda buca, l’uso di una corpulenta Jersey Herd, magari abbinata a una lenza a punta affondante, ci consente di ottenere delle abboccate in qualunque periodo dell’anno e in qualsiasi ora della giornata.
Chi si cimenta nella preparazione di determinati artificiali da trota, rappresentati prevalentemente da streamers e wet flies, trova piacevole, infatti, costruire i propri inganni uncinati per soddisfare un bisogno di bello e di ricercato, oltre a ottenere un’esca che gli infonda sicurezza e fiducia quando la usa in pesca. L'intento è di realizzare un’insidia capace di allettare forse più il pescatore che il pesce, ponendolo così nella condizione congeniale per svolgere l’azione di pesca con la massima concentrazione e convinzione, che si rivela la più opportuna per conseguire delle catture. Da qui, i costruttori più fantasiosi hanno congestionato certi settori del mercato delle mosche, in particolar quello degli streamers, producendo un’infinità di esemplari d’insidia dalle forme singolari, ricorrendo talvolta a materiali davvero inconsueti, se non addirittura assurdi. Un esempio è quello dalla Jersey Herd, mosca classificata come una delle pioniere della moderna pesca con la coda di topo sui laghi, la cui caratteristica, oltre alla curiosa silhouette, è di contemplare nel proprio dressing, se costruita seguendo la ricetta di montaggio originale, una strisciolina di stagnola color rame tagliata dal tappo di una bottiglia di latte.
Secondo alcuni, questo streamer, realizzato per la prima volta dal pescatore britannico Tom Ivens, vuole imitare un piccolo spinarello; c’è anche chi pensa che sia privo di qualsiasi qualità imitativa, ma ritiene che manifesti grande attrattiva quando le trote si alimentano di Daphnia. Indipendentemente da queste supposizioni, la Jersey Herd dimostra ben poche analogie con gli insetti o i pesciolini che vivono nei fiumi e nei laghi e il fatto che possa attrarre le trote è imputabile allo stato di forte agitazione che riesce a provocare ai pesci che la vedono passare davanti al proprio muso. Gli splendenti luccichii del tinsel e le pulsanti vibrazioni delle fibre dell’hackle arancione, emessi dalla mosca quando è animata con il recupero della lenza, hanno la proprietà di fomentare l’aggressività o l’istinto di predatori dei pesci, inducendoli a una reazione di attacco per dar sfogo all’irrefrenabile eccitazione. Per questo motivo, lo streamer di Tom Invens è indicato ad affrontare tutte quelle acque in cui non sono in corso delle schiuse di insetti e le trote appaiono apatiche, oppure si sono rifugiate nel sottoriva in attesa che effimere e tricotteri entrino in attività. In quest’ultima circostanza, tipica dei fiumi con una fitta vegetazione riparia che si protrae sopra qualche profonda buca, l’uso di una corpulenta Jersey Herd, magari abbinata a una lenza a punta affondante, ci consente di ottenere delle abboccate in qualunque periodo dell’anno e in qualsiasi ora della giornata.
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IL DRESSING

Il dressing dell’artificiale descritto con la
sequenza fotografica si differenzia leggermente dalla ricetta di montaggio
originale ideata da Tom Ivens, giacché prevede la creazione del corpo con una sezione
di tinsel dorato, anziché ramato. Questa mia personalizzazione fa apparire
ancora più splendente e vistosa l’insidia, rendendola probabilmente più adescante
Affrontiamo
la prima fase di montaggio dello streamer innestando l’amo nella ganascia del
morsetto e avvolgendo sui due terzi posteriori del suo gambo del sottile filo
di piomb. Il filo di piombo è facoltativo e va applicato soltanto se
l’artificiale deve pescare in profondità, o su acque molto veloci e turbolente,
quando non si adoperano le code di topo di tipo affondante

Applichiamo
la seta di montaggio all’amo e giriamola più volte attorno alle spire del
materiale di zavorra, fino a portarla presso la curva, dove fissiamo quattro o
cinque barbe di penna della ruota del pavone. Queste barbe vanno poste con gli
apici protratti all’indietro per una lunghezza equivalente a circa la metà di
quella dell’asse dell’uncino

Fissiamo
la seta floss, tagliamo la sua eccedenza e avvolgiamo il tinsel attorno
al sottocorpo, facendo attenzione che le spire della fettuccia
metallica siano perfettamente accostate le une alle altre

Davanti
al corpo montiamo un’hackle di collo di gallo tinto di arancione. La piuma va
legata per la punta e le sue fibre vanno prima "doppiate" per
facilitare la realizzazione di un bel collarino. Per eseguire l’operazione di
doppiaggio afferriamo l’hackle alla base con l’apposita pinzetta trattenuta
nella mano destra, mettiamola in tensione tirando il suo apice con le dita
della mano sinistra e lisciamo le fibre con il pollice e il dito indice della
mano destra, spingendole in direzione opposta al calamo

Giriamo
ripetutamente l’hackle attorno a un breve tratto dell’amo per formare un
vaporoso collarino protratto leggermente all’indietro

Eliminiamo
la porzione eccedente dell’hackle, divarichiamo lungo il dorso dell’artificiale
le fibre del collarino e spingiamole verso il basso con le dita della mano
sinistra, fermandole poi con alcuni giri del filato di montaggio. Ribaltando in
avanti la porzione basale delle barbe di penna di pavone e blocchiamole di
fronte al collarino d’hackle

Avvolgiamo
la restante porzione delle barbe di pavone attorno al tratto di amo interposto
tra il corpo e l’occhiello, così da realizzare la parte posteriore del capo
della mosca

Tagliamo
l’eccedenza delle barbe di pavone e creiamo la porzione anteriore della testa con
la seta nera, saldandola infine con una serie di nodini
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: da streamer dal n.10 al n.6
ZAVORRA (facoltativa): sottile filo di piombo
SETA DI MONTAGGIO: nera
CODE: barbe di penna della ruota del pavone
SOTTOCORPO: seta floss
CORPO: largo tinsel dorato piatto
GOLA: hackle di collo di gallo tinto di arancione
DORSO: barbe di penna della ruota del pavon
TESTA: barbe di penna della ruota del pavone e seta di montaggio nera
ZAVORRA (facoltativa): sottile filo di piombo
SETA DI MONTAGGIO: nera
CODE: barbe di penna della ruota del pavone
SOTTOCORPO: seta floss
CORPO: largo tinsel dorato piatto
GOLA: hackle di collo di gallo tinto di arancione
DORSO: barbe di penna della ruota del pavon
TESTA: barbe di penna della ruota del pavone e seta di montaggio nera