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L’abilità di un pescatore con la mosca è di solito il risultato di una moltitudine di ore trascorse in riva ai fiumi a volteggiare le proprie lenze e al tavolo del morsetto a progettare e a realizzare le proprie insidie artificiali. La costante pratica, infatti, ci costringe ad affrontare molti dei problemi che si presentano sui corsi d’acqua e di trovare per ognuno di essi una soluzione, incrementando così quelle che sono le nostre cognizioni in materia di pesca. Limitarsi alla sola pratica riduce tuttavia le possibilità che abbiamo di ampliare i nostri orizzonti, giacché l’evoluzione tecnica di un moschista è determinata sì dal regolare esercizio, ma anche dai contatti che ha con gli altri pescatori e dalla sua propensione a documentarsi su libri e riviste. Questo aspetto è molto importante per progredire in una disciplina così complessa come la pesca a mosca: senza un appropriato testo è difficile acquisire un minimo di nozioni di entomologia e se non si conoscono gli insetti acquatici è problematico selezionare delle opportune imitazioni; allo stesso modo, una tecnica di lancio, o una strategia di approccio al pesce, può essere imparata anche da soli, ma con gli insegnamenti di un esperto la si apprende solitamente prima, evitando di acquisire degli errori.
Proiettando questo discorso al settore della costruzione degli artificiali, per assemblare delle belle ed efficaci insidie è importante non solo avere una certa disinvoltura nello svolgere un rocchetto di filo attorno ad un amo, ma consultare abbastanza frequentemente fonti d’informazione che trattino l’argomento. Conoscere varie tecniche di montaggio e saperle attuare per realizzare le diverse imitazioni di un particolare insetto, ci pone nella condizione di preparare e di possedere sempre la mosca in grado di ingannare il pesce più scaltro ed esperto. In pratica, sfogliando le pagine di alcune riviste specializzate, o di un buon libro, possiamo comprendere come cimentarci nel montaggio di una qualsiasi imitazione di effimera, imparando magari la tecnica di Devaux, o quella Reverse, oppure il montaggio Anima, o anche il metodo Parachute, rifornendo così le nostre scatole di mosche valide in molte situazioni.
Tra i sistemi di costruzione che ho appreso di recente, quello che prevede l’uso di due piumette di cul de canard poste in posizione rovesciata e fissate a “V” sull’amo per formare le ali, è probabilmente il più interessante per comporre insidie molto ingannevoli. Elaborata da Andrew Ryan e presentata sulla rivista britannica Fly Fishing and Fly Tying, questa tecnica consente di ottenere imitazioni di efemerottero dall’aspetto etereo e delicato, capaci di posarsi sull’acqua aderendo alla superficie con tutto il corpo, in maniera sostanzialmente simile agli insetti. Questo contribuisce a renderle molto appetibili per tutti quei pesci assuefatti alle mosche secche di tipo tradizionale, così che il loro uso può aiutarci a risolvere situazioni difficili in cui abbiamo problemi a provocare delle decise abboccate.
La Olive Clonanav CDC Dun è uno dei tanti esemplari d’insidia ottenuti con la particolare tecnica di Andrew Ryan. Questa mosca vuole imitare una piccola Baetis rhodani o una Ephemerella ignita allo stadio di dun, quindi il suo tempo d’impiego è assai ampio, poiché tali insetti, che risultano simili tra loro per dimensioni e colori, compaiono sulla superficie di molti fiumi dalla fine dell’inverno a tutta l’estate.
Proiettando questo discorso al settore della costruzione degli artificiali, per assemblare delle belle ed efficaci insidie è importante non solo avere una certa disinvoltura nello svolgere un rocchetto di filo attorno ad un amo, ma consultare abbastanza frequentemente fonti d’informazione che trattino l’argomento. Conoscere varie tecniche di montaggio e saperle attuare per realizzare le diverse imitazioni di un particolare insetto, ci pone nella condizione di preparare e di possedere sempre la mosca in grado di ingannare il pesce più scaltro ed esperto. In pratica, sfogliando le pagine di alcune riviste specializzate, o di un buon libro, possiamo comprendere come cimentarci nel montaggio di una qualsiasi imitazione di effimera, imparando magari la tecnica di Devaux, o quella Reverse, oppure il montaggio Anima, o anche il metodo Parachute, rifornendo così le nostre scatole di mosche valide in molte situazioni.
Tra i sistemi di costruzione che ho appreso di recente, quello che prevede l’uso di due piumette di cul de canard poste in posizione rovesciata e fissate a “V” sull’amo per formare le ali, è probabilmente il più interessante per comporre insidie molto ingannevoli. Elaborata da Andrew Ryan e presentata sulla rivista britannica Fly Fishing and Fly Tying, questa tecnica consente di ottenere imitazioni di efemerottero dall’aspetto etereo e delicato, capaci di posarsi sull’acqua aderendo alla superficie con tutto il corpo, in maniera sostanzialmente simile agli insetti. Questo contribuisce a renderle molto appetibili per tutti quei pesci assuefatti alle mosche secche di tipo tradizionale, così che il loro uso può aiutarci a risolvere situazioni difficili in cui abbiamo problemi a provocare delle decise abboccate.
La Olive Clonanav CDC Dun è uno dei tanti esemplari d’insidia ottenuti con la particolare tecnica di Andrew Ryan. Questa mosca vuole imitare una piccola Baetis rhodani o una Ephemerella ignita allo stadio di dun, quindi il suo tempo d’impiego è assai ampio, poiché tali insetti, che risultano simili tra loro per dimensioni e colori, compaiono sulla superficie di molti fiumi dalla fine dell’inverno a tutta l’estate.
IL DRESSING

Affrontiamo il primo passo del montaggio dell’artificiale innestando l’amo sulla ganascia del morsetto e applicando la seta da costruzione nera sul suo gambo, con la quale leghiamo, in prossimità della curva, alcune fibre di hackle di gallo pardo, ponendole in maniera che si protraggano all’indietro per una lunghezza più o meno corrispondente a quella dell’asse dell’uncino

Con la specifica cera, ingrassiamo un tratto della seta di montaggio e vi distribuiamo sopra un pizzico di polipropilene di colore verde oliva misto a una piccola quantità di pelo della maschera della lepre

Compattato il dubbing, lo avvolgiamo attorno ai tre quarti posteriori del gambo dell’amo, formando così l’addome dell’artificiale

Selezioniamo ora due piume di cul de canard di colore grigio naturale, tagliamo una breve porzione del loro tratto basale e le leghiamo sul quarto anteriore dell’asse dell’uncino, fissandole in posizione capovolta (in pratica con le punte all’ingiù) e divaricandole a forma di “V”. Gli apici delle due piume dovranno essere indirizzati verso i fianchi della mosca, in modo da imitare le zampette dell’animaletto e, soprattutto, fornire a tutto il montaggio una buona struttura di galleggiamento. Ad operazione finita, le ali e le zampe dovranno avere una lunghezza corrispondente a quella del gambo dell’amo

Ingrassiamo adesso un nuovo tratto del filato da costruzione e vi applichiamo sopra un pizzico della stessa miscela pelosa adoprata per l’addome. Serrato il dubbing, lo passiamo attorno alle ali e poco dietro l’occhiello dell’uncino, creando il torace dell’insidia

Con alcuni giri della seta nera, formiamo la testina della mosca, testina che poi saldiamo eseguendo una serie di nodini con l’apposito accessorio
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: a gambo dritto dal n.16 al n.14
SETA DI MONTAGGIO: nera
CODE: fibre di hackle di gallo pardo
ADDOME: dubbing di polipropilene verde oliva misto a pelo della maschera facciale della lepre
ALI E ZAMPE: piume di cul de canard grigio naturale
TORACE: dubbing di polipropilene verde oliva misto a pelo della maschera facciale della lepre
SETA DI MONTAGGIO: nera
CODE: fibre di hackle di gallo pardo
ADDOME: dubbing di polipropilene verde oliva misto a pelo della maschera facciale della lepre
ALI E ZAMPE: piume di cul de canard grigio naturale
TORACE: dubbing di polipropilene verde oliva misto a pelo della maschera facciale della lepre