Una delle forme di pesca a mosca più suggestive ed emozionanti che possiamo praticare in mare è quella con le esche di superficie, che inducono i pesci a esplosive bollate. I popper, così come le crease flies, sono artificiali sempre più presenti all’interno delle scatole di chi frequenta con la canna da frusta il mare, giacché si rivelano particolarmente utili in determinate situazioni, oltre a rendere molto spettacolare tutta l’azione di pesca. Di fronte ad un branchetto di pesci serra che attacca cefali o latterini, provocando una mangianza in superficie fatta di schizzi d’acqua e di pesciolini che volano terrorizzati, un sostanzioso popper presentato rumorosamente ha la capacità di catalizzare l’attenzione dei predatori, apparendo simile a un’impaurita vittima che si stacca dal gruppo per sfuggire alle fauci dei suoi nemici. A quel punto, la reazione dei serra può essere fulminea e implacabile e il pescatore poco accorto rischia di vedersi tranciato di netto il finale, se non ha avuto l’attenzione di montare un cavetto d’acciaio.
Anche le spigole manifestano spesso la loro propensione ad intercettare gli artificiali presentati sul pelo dell’acqua e riuscire a scorgere un bel serranide che insegue per un tratto il popper e infine gli assesta un vorace morso è una delle esperienze più belle ed eccitanti della pesca a mosca sul mare.
La grande esuberanza con cui i predatori si scagliano contro un artificiale che saltella sull’acqua fa sì che talvolta manchino il bersaglio e che ripetano immediatamente una seconda, o addirittura una terza cacciata. Il moschista assiste, così, a una scena convulsa e di forte impatto emotivo, durante la quale deve mantenersi calmo e concentrato, evitando di ferrare al primo vano assalto del suo avversario e attendere fino a quando si verifica effettivamente abboccata, annunciata da un violento strappo della lenza. Solo allora dovrà inarcare la canna con un gesto determinato ma non violento, giacché la coda di topo, essendo già in tensione, permetterà all’amo di conficcarsi subito e facilmente nella bocca del pesce, mentre una ferrata troppo energica potrebbe provocare la rottura del tip del finale.
Numerosi sono i modelli di popper presenti in commercio e molti derivano dagli esemplari concepiti per la pesca del black bass, realizzati con cilindretti di balsa o di foam. I dressing degli artificiali specifici per il mare suggeriscono l’uso di cilindretti dalla forma leggermente più allungata e l’uso di ami a prova di salsedine. Questi hanno il gambo con una sorta di piccola gobba nella parte centrale, la cui funzione è di mantenerli ben fissi all’interno della struttura in balsa o in foam della mosca.
Per la mia pesca impiego sia i modelli di fantasia, sia quelli con evidenti qualità imitative, tra quest’ultimi, uno dei più belli ed anche efficaci è il Popping Mackerel. Ho concepito questa mosca con l’intento di ottenere una sorta di piccolo pesce azzurro, come un giovane maccarello, oppure un sugherello, o anche una sardina, pesci che occasionalmente entrano a far parte della dieta di spigole e pesci serra, ma anche di palamite, di lampughe e di tonnetti. Il suo battesimo avvenne sulle coste irlandesi, nella regione del Kerry, dove la impiegai per la pesca in notturna dalla spiaggia, presentandola alle spigole che si avvicinavano al sottocosta col favore delle tenebre. In quell’occasione la abbinai a una coda di topo di tipo shooting head completamente galleggiante munita di un lungo finale: a distanza di mesi da quell’esperienza, ricordo ancora il rumore della bollata delle prima spigola che l’attacco pochi metri da me.
Anche le spigole manifestano spesso la loro propensione ad intercettare gli artificiali presentati sul pelo dell’acqua e riuscire a scorgere un bel serranide che insegue per un tratto il popper e infine gli assesta un vorace morso è una delle esperienze più belle ed eccitanti della pesca a mosca sul mare.
La grande esuberanza con cui i predatori si scagliano contro un artificiale che saltella sull’acqua fa sì che talvolta manchino il bersaglio e che ripetano immediatamente una seconda, o addirittura una terza cacciata. Il moschista assiste, così, a una scena convulsa e di forte impatto emotivo, durante la quale deve mantenersi calmo e concentrato, evitando di ferrare al primo vano assalto del suo avversario e attendere fino a quando si verifica effettivamente abboccata, annunciata da un violento strappo della lenza. Solo allora dovrà inarcare la canna con un gesto determinato ma non violento, giacché la coda di topo, essendo già in tensione, permetterà all’amo di conficcarsi subito e facilmente nella bocca del pesce, mentre una ferrata troppo energica potrebbe provocare la rottura del tip del finale.
Numerosi sono i modelli di popper presenti in commercio e molti derivano dagli esemplari concepiti per la pesca del black bass, realizzati con cilindretti di balsa o di foam. I dressing degli artificiali specifici per il mare suggeriscono l’uso di cilindretti dalla forma leggermente più allungata e l’uso di ami a prova di salsedine. Questi hanno il gambo con una sorta di piccola gobba nella parte centrale, la cui funzione è di mantenerli ben fissi all’interno della struttura in balsa o in foam della mosca.
Per la mia pesca impiego sia i modelli di fantasia, sia quelli con evidenti qualità imitative, tra quest’ultimi, uno dei più belli ed anche efficaci è il Popping Mackerel. Ho concepito questa mosca con l’intento di ottenere una sorta di piccolo pesce azzurro, come un giovane maccarello, oppure un sugherello, o anche una sardina, pesci che occasionalmente entrano a far parte della dieta di spigole e pesci serra, ma anche di palamite, di lampughe e di tonnetti. Il suo battesimo avvenne sulle coste irlandesi, nella regione del Kerry, dove la impiegai per la pesca in notturna dalla spiaggia, presentandola alle spigole che si avvicinavano al sottocosta col favore delle tenebre. In quell’occasione la abbinai a una coda di topo di tipo shooting head completamente galleggiante munita di un lungo finale: a distanza di mesi da quell’esperienza, ricordo ancora il rumore della bollata delle prima spigola che l’attacco pochi metri da me.
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IL DRESSING

Iniziamo la preparazione del Popping Mackerel inserendo l’amo all’interno della fessura del conetto da popper della Wapsi, facendo sì che l’occhiello tocchi la faccia anteriore del cilindretto in foam. Innestiamo l’uncino sulla ganascia del morsetto, quindi misceliamo assieme i due componenti della resina epossidica e distribuiamo poi il preparato all’interno della fessura del conetto, rimuovendo eventuali sbavature prima che il composto si rapprenda

Non appena la resina epossidica si è indurita, avviamo l’operazione di verniciatura della mosca: in questo caso adopreremo dei pennarelli indelebili, ma chi possiede un aerografo da modellismo potrà cimentarsi in un più accurato lavoro di disegno. Per la nostra imitazione di piccolo maccarello, dobbiamo tracciare una larga linea blu scuro e una sottile nera sul dorso, due linee celesti lungo il margine superiore dei fianchi e due di colore oliva chiaro appena sotto queste; il ventre, invece, lo lasciamo bianco

Sempre col pennarello nero, disegniamo delle macchie longitudinali lungo i fianchi del corpo, quindi fissiamo due occhietti Wapsi doll eyes ai lati della testa

Col pennarello rosso, coloriamo l’intera faccia anteriore del conetto in foam

Prepariamo una certa quantità di resina epossidica e ne distribuiamo un sottile strato su tutto il corpo, ruotando continuamente l’artificiale fino a quando il collante non si è leggermente indurito e non produce più colature. Rimuoviamo l’amo da morsetto e lasciamo asciugare per alcune ore la mosca

Quando la resina è completamente asciutta, ricollochiamo l’amo sul morsetto, fermiamo la seta di montaggio nera sulla parte del gambo dell’uncino che fuoriesce dal conetto e la impieghiamo per legare un mazzetto di peli di bucktail bianco. Questo ciuffetto dovrà essere lungo quanto l’asse dell’amo

Montiamo sopra i peli di bucktail tre o quattro filamenti di Gliss N Glow color madreperla. Eliminiamo le eccedenze anteriori del bucktail e del Gliss N Glow e leghaimo ai lati della codina una doppia coppia di hackle di collo di gallo tinto di celeste chiaro, la cui lunghezza dovrà essere leggermente superiore di quella dei peli bianchi

Ai lati delle piume celesti, fissiamo due hackle di collo di gallina color panna

Tagliamo la porzione basale di tutte le piume impiegate per completare la coda, quindi fissiamo all’amo il tratto apicale di due hackle di collo di gallo, la prima di colore celeste chiaro, mentre la seconda tinta di celeste intenso (kingfisher – martin pescatore)

Avvolgiamo una dopo l’altra le due piume di gallo attorno al tratto di amo tra la coda e l’inizio del conetto in foam, creando un gonfio collarino
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: da mare specifico per popper
CORPO: conetto in foam per popper, pennarelli indelebili di colore blu scuro, celeste, oliva chiaro, rosso e nero. Resina epossidica a rapido essiccamento
OCCHI: Wapsi doll eyes da 7 mm
SETA DI MONTAGGIO: nera
CODA: bucktail bianco, Gliss N Glow color madreperla, hackle di collo di gallo tinto di celeste chiaro e hackle di collo di gallina color panna
COLLARE: hackle di colli di gallo tinti di celeste chiaro e di celeste intenso (kingfisher)
CORPO: conetto in foam per popper, pennarelli indelebili di colore blu scuro, celeste, oliva chiaro, rosso e nero. Resina epossidica a rapido essiccamento
OCCHI: Wapsi doll eyes da 7 mm
SETA DI MONTAGGIO: nera
CODA: bucktail bianco, Gliss N Glow color madreperla, hackle di collo di gallo tinto di celeste chiaro e hackle di collo di gallina color panna
COLLARE: hackle di colli di gallo tinti di celeste chiaro e di celeste intenso (kingfisher)