La combinazione di certi materiali, soprattutto di alcuni
piumaggi, ci consente spesso di riprodurre con sorprendente verosimiglianza la
peculiare colorazione e la fisionomia dei diversi animaletti di cui le trote si
nutrono. Molte mosche del passato, tuttora largamente impiegate dai moderni
moschisti, considerata la loro più che provata efficacia, sono realizzate
esclusivamente con parti di piume o di penne d’uccello e tanti nuovi modelli,
siano questi artificiali di superficie oppure ninfe, sono preparati con le sole
hackles di gallo e le barbe di penne. Insidie quali la Pheasant Tail, la Lunn’s
Particular, ma anche la Favorita Gialla, o tutta la serie delle mosche in quill
di pavone, sono esempi di quanto importanti siano determinati uccelli per gli
appassionati dei lavori al morsetto e non deve stupirci che alcuni costruttori
realizzino e poi impieghino in pesca una limitatissima selezione di imitazioni
composte unicamente con certi piumaggi.
Se analizziamo le caratteristiche imitative delle mosche montate con la barba pelata della penna della ruota del pavone, il quill appunto, ci rendiamo conto che i loro corpi assomigliano in maniera sorprendente a quelli di numerosissime effimere. Talvolta le barbe hanno tonalità più o meno scure e ciò ci consente di selezionare quelle più consone alla specie allo stadio di sviluppo dell’insetto che vogliamo riprodurre sul nostro morsetto. Nel caso di efemerotteri marcatamente grigi allo stadio di dun, come la Baetis fuscatus, la Baetis vernus, o il Cloeon cognatum, il quill più indicato per il corpo dell’imitazione dovrebbe avere una colorazione bruniccia molto intensa, mentre per riprodurre la livrea del medesimo invertebrato allo stadio di immagine, andrebbe cercato un quill più chiaro di colore tendente all’avorio e con la scura linea laterale piuttosto sottile.
Mi piacciono le mosche della serie e quill e per questo le impiego spesso alle mie battute di pesca. Talvolta, per incrementarne l’attrattiva, o per munirle di specifici attributi che facilitano l’azione di pesca in particolari situazioni, provo a rielaborare il loro dressing arricchendolo di ali e toraci, oppure lo sviluppo seguendo con tecniche di montaggio particolari, come quella degli artificiali Thorax o delle Iris. Con questo secondo sistema di costruzione ho dato vita a un gruppo di insidie che trovo imbattibili per la pesca sulle acque veloci, soprattutto al tramonto delle giornate estive, quando privilegio quelle mosche dotate di notevole galleggiabilità e risultano ben visibili sull’acqua.
La Quill Iris è uno degli esponenti più riusciti di questa specie di “ibridi”, ottima sia da punto di vista imitativo sia da quello strutturale. Essenzialmente questo modello non è altro che una classica Blue Quill e come tale riesce ad apparire simile a molte delle più diffuse effimere grigiastre o brunicce. Grazie alle sue vaporose ali in cul de canard, riesce a stare in superficie sulle acque più turbolente anche dopo una lunga sessione di pesca e ciò la rende eccellente per la pesca estiva in quella fase della giornata che i moschisti definiscono con un certo romanticismo il “coup de soir”, vale a dire quel momento magico della sera in cui i pesci, eccitati dall’abbondanza di insetti sull’acqua, cominciano a bollare freneticamente. Simile indiavolata attività è provocata talvolta dai tricotteri, ma più spesso sono le effimere a ingolosire le trote, giacché gli insetti, confortati dalla temperatura meno infuocata e dalla protezione offerta dalla tenue luce crepuscolare, scelgono questo momento per riprodursi o schiudere. Da qui, durante la sciamatura di efemerotteri grigi, la Quill Iris può aiutarci a ingannare moti avversari fino a notte ormai fatta, consentendoci di svolgere l’azione di pesca con maggiore facilità, perché riusciremo a distinguerla chiaramente sull’acqua e a ferrare prontamente quando il pesce la intercetterà bollando.
Se analizziamo le caratteristiche imitative delle mosche montate con la barba pelata della penna della ruota del pavone, il quill appunto, ci rendiamo conto che i loro corpi assomigliano in maniera sorprendente a quelli di numerosissime effimere. Talvolta le barbe hanno tonalità più o meno scure e ciò ci consente di selezionare quelle più consone alla specie allo stadio di sviluppo dell’insetto che vogliamo riprodurre sul nostro morsetto. Nel caso di efemerotteri marcatamente grigi allo stadio di dun, come la Baetis fuscatus, la Baetis vernus, o il Cloeon cognatum, il quill più indicato per il corpo dell’imitazione dovrebbe avere una colorazione bruniccia molto intensa, mentre per riprodurre la livrea del medesimo invertebrato allo stadio di immagine, andrebbe cercato un quill più chiaro di colore tendente all’avorio e con la scura linea laterale piuttosto sottile.
Mi piacciono le mosche della serie e quill e per questo le impiego spesso alle mie battute di pesca. Talvolta, per incrementarne l’attrattiva, o per munirle di specifici attributi che facilitano l’azione di pesca in particolari situazioni, provo a rielaborare il loro dressing arricchendolo di ali e toraci, oppure lo sviluppo seguendo con tecniche di montaggio particolari, come quella degli artificiali Thorax o delle Iris. Con questo secondo sistema di costruzione ho dato vita a un gruppo di insidie che trovo imbattibili per la pesca sulle acque veloci, soprattutto al tramonto delle giornate estive, quando privilegio quelle mosche dotate di notevole galleggiabilità e risultano ben visibili sull’acqua.
La Quill Iris è uno degli esponenti più riusciti di questa specie di “ibridi”, ottima sia da punto di vista imitativo sia da quello strutturale. Essenzialmente questo modello non è altro che una classica Blue Quill e come tale riesce ad apparire simile a molte delle più diffuse effimere grigiastre o brunicce. Grazie alle sue vaporose ali in cul de canard, riesce a stare in superficie sulle acque più turbolente anche dopo una lunga sessione di pesca e ciò la rende eccellente per la pesca estiva in quella fase della giornata che i moschisti definiscono con un certo romanticismo il “coup de soir”, vale a dire quel momento magico della sera in cui i pesci, eccitati dall’abbondanza di insetti sull’acqua, cominciano a bollare freneticamente. Simile indiavolata attività è provocata talvolta dai tricotteri, ma più spesso sono le effimere a ingolosire le trote, giacché gli insetti, confortati dalla temperatura meno infuocata e dalla protezione offerta dalla tenue luce crepuscolare, scelgono questo momento per riprodursi o schiudere. Da qui, durante la sciamatura di efemerotteri grigi, la Quill Iris può aiutarci a ingannare moti avversari fino a notte ormai fatta, consentendoci di svolgere l’azione di pesca con maggiore facilità, perché riusciremo a distinguerla chiaramente sull’acqua e a ferrare prontamente quando il pesce la intercetterà bollando.
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IL DRESSING

Iniziamo la preparazione della Quill Iris innestando l’amo sulla ganascia del
morsetto e fissando sul suo gambo la seta da costruzione marrone, con la quale
leghiamo, in prossimità della curva, un ciuffetto di fibre staccato da una lunga
hackle di collo blue dun. Queste codine devono avere approssimativamente la
medesima lunghezza dell’asse dell’uncino

Scegliamo dalla penna della ruota del pavone una lunga barba dal quill piuttosto
ampio e la priviamo di tutte le barbe che ricoprono la sua sezione inferiore.
Per eseguire questa depilazione possiamo servirci di una gomma da cancellare,
oppure della lama delle forbicine, facendo scorrere contro di essa e il pollice
di una mano la barba di pavone

Davanti all’addome leghiamo una hackle di collo di gallo blue dun le cui fibre
abbiano la medesima lunghezza del gambo dell’amo. Scegliamo due gonfie piume di
cul de canard di colore grigio naturale e le leghiamo per il tratto apicale al
centro del terzo anteriore del gambo dell’amo, ponendole schiena contro schiena

Ribaltando in avanti le porzioni inferiori delle piume di cul de canard per
realizzare due asole e le blocchiamo sul punto di fissaggio delle loro punte.
Queste ali dovranno avere un’altezza leggermente superiore alla lunghezza del
gambo dell’amo

Tagliamo l’eccedenza basale delle piumette di cul de canard e con l’apposita
pinzetta afferriamo e giriamo l’hackle attorno al sezione di amo tra il corpo e
l’occhiello, avvolgendola dietro e davanti alle ali per costruire un folto
collarino
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: a gambo medio/lungo dal n.18 al
n.12
SETA DI MONTAGGIO: marrone
CODE: fibre d’hackle di collo di gallo blue dun
CORPO: quill di pavone
ALI: piume di cul de canard di colore grigio naturale
HACKLE: di collo di gallo blue dun
SETA DI MONTAGGIO: marrone
CODE: fibre d’hackle di collo di gallo blue dun
CORPO: quill di pavone
ALI: piume di cul de canard di colore grigio naturale
HACKLE: di collo di gallo blue dun