Se vi capiterà di realizzare un viaggio di pesca in Irlanda vi renderete conto che molte mosche utilizzate dai pescatori locali sono le “shrimp flies”. Questi artificiali cominciarono a diffondersi in maniera prepotente dalla metà del 1900 e costituiscono oggigiorno l’esca regina per affrontare i principali fiumi e laghi dell’Isola di smeraldo: non è un caso che i moschisti delle varie regioni irlandesi abbiano dato forma a specifiche “mosche gamberetto” per insidiare i pesci in ogni singolo corso d’acqua. Visitando i negozi di pesca delle diverse città e villaggi si possono catalogare, così, decine di modelli di shrimp flies, dissimili tra loro per il tipo e il colore dei materiali impiegati per comporle.
Analizzando gli esemplari più comuni di queste mosche si nota che la loro struttura non cambia quasi mai: le code sono in piume del petto di fagiano dorato, il collarino in hackle di collo di gallo – solitamente doppio e leggermente protratto all’indietro – mentre le guance sono realizzate con due piumette di gallo della giungla. Artificiali semplici che non impongono particolare maestria per essere assemblati, ma che si dimostrano assai efficaci per catturare un animale così straordinario e volubile come il salmone atlantico.
Vari sono gli elementi che contribuiscono a esaltare il potere adescante delle mosche gamberetto e numerose sono le situazioni congeniali al loro uso. Sui laghi e sui fiumi con flusso d’acqua lento, quando è necessario animare l’esca col recupero della lenza, le shrimp flies riescono a nuotare in maniera pulsante, agitando con un vibrante tremolio le loro esili appendici. Ciò fa sì che l’esca appaia particolarmente invitante, riuscendo a fomentare l’istinto di predatore, o l’aggressività, o anche la curiosità del salmone, che digiunando per tutto il periodo della migrazione in acqua dolce può decidere di azzannare una mosca artificiale soltanto se opportunamente stimolato. Non solo. Attraversando la pool di un ampio e vorticoso fiume, tipo quelle del Blackwater in Irlanda, oppure dello Spey in Scozia, ma anche del Gaula in Norvegia, una shrimp fly appare alquanto visibile e facile da intercettare per i pesci, soprattutto nel periodo estivo, quando si è talvolta costretti a ridurre notevolmente la taglia degli artificiali per riuscire a provocare l’abboccata dei salmoni. Ponendo a confronto una Hairy Mary, o una Stoat’s Tail – note hair wings da Salmo salar della tradizione britannica – con una classica mosca gamberetto col corpo giallo e nero, è facile rendersi conto, infatti, di quanto quest’ultima spicchi per forma e colori ed è ipotizzabile ritenere che tali qualità piacciano anche ai pesci. La conferma di ciò è data dall’analisi dei registri delle catture dei corsi d’acqua britannici, che evidenzia spesso l’elevata percentuale di salmoni allamati proprio con le shrimp fly.
Uno degli esemplari di mosca gamberetto che preferisco è montato con seta floss di due colori differenti e contrastanti tra loro, come il nero e il giallo o l’arancione, ed è rifinito con un doppio collarino d’hackle piuttosto vaporoso. Questa mosca è molto elegante e riesce a infondermi quel giusto stato di sicurezza e di fiducia per affrontare le lunghe sessioni di pesca al Salmo salar.
Analizzando gli esemplari più comuni di queste mosche si nota che la loro struttura non cambia quasi mai: le code sono in piume del petto di fagiano dorato, il collarino in hackle di collo di gallo – solitamente doppio e leggermente protratto all’indietro – mentre le guance sono realizzate con due piumette di gallo della giungla. Artificiali semplici che non impongono particolare maestria per essere assemblati, ma che si dimostrano assai efficaci per catturare un animale così straordinario e volubile come il salmone atlantico.
Vari sono gli elementi che contribuiscono a esaltare il potere adescante delle mosche gamberetto e numerose sono le situazioni congeniali al loro uso. Sui laghi e sui fiumi con flusso d’acqua lento, quando è necessario animare l’esca col recupero della lenza, le shrimp flies riescono a nuotare in maniera pulsante, agitando con un vibrante tremolio le loro esili appendici. Ciò fa sì che l’esca appaia particolarmente invitante, riuscendo a fomentare l’istinto di predatore, o l’aggressività, o anche la curiosità del salmone, che digiunando per tutto il periodo della migrazione in acqua dolce può decidere di azzannare una mosca artificiale soltanto se opportunamente stimolato. Non solo. Attraversando la pool di un ampio e vorticoso fiume, tipo quelle del Blackwater in Irlanda, oppure dello Spey in Scozia, ma anche del Gaula in Norvegia, una shrimp fly appare alquanto visibile e facile da intercettare per i pesci, soprattutto nel periodo estivo, quando si è talvolta costretti a ridurre notevolmente la taglia degli artificiali per riuscire a provocare l’abboccata dei salmoni. Ponendo a confronto una Hairy Mary, o una Stoat’s Tail – note hair wings da Salmo salar della tradizione britannica – con una classica mosca gamberetto col corpo giallo e nero, è facile rendersi conto, infatti, di quanto quest’ultima spicchi per forma e colori ed è ipotizzabile ritenere che tali qualità piacciano anche ai pesci. La conferma di ciò è data dall’analisi dei registri delle catture dei corsi d’acqua britannici, che evidenzia spesso l’elevata percentuale di salmoni allamati proprio con le shrimp fly.
Uno degli esemplari di mosca gamberetto che preferisco è montato con seta floss di due colori differenti e contrastanti tra loro, come il nero e il giallo o l’arancione, ed è rifinito con un doppio collarino d’hackle piuttosto vaporoso. Questa mosca è molto elegante e riesce a infondermi quel giusto stato di sicurezza e di fiducia per affrontare le lunghe sessioni di pesca al Salmo salar.
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IL DRESSING

Cominciamo la costruzione della Shrimp Fly innestando l’amo inferiore dell’ancoretta sulla ganascia del morsetto e fissando sul suo gambo la seta di montaggio nera, che impieghiamo per bloccare, in prossimità delle curve degli uncini, uno spezzone di fine tinsel dorato ovale, il tinsel va poi avvolto attorno all’asse dell’amo, compiendo i giri verso le curve degli ami

Corichiamo in avanti lo spezzone di tinsel dopo averlo fatto passare dietro una delle curve dell’ancoretta, lo adagiamo sul gambo e lo leghiamo davanti al tag appena composto. Fermiamo il tratto centrale di due piume di petto di fagiano dorato sull’ancoretta, bloccando le loro fibre davanti al tag in modo che si protraggano all’indietro per una lunghezza leggermente superiore di quella dell’asse dell’amo

Tagliamo le eccedenze delle piume di fagiano dorato, fissiamo sull’ancoretta uno spezzone di fine tinsel dorato ovale e componiamo poi un esile sottocorpo lungo il terzo posteriore del gambo dell’uncino col filato di montaggio. Leghiamo quindi il capo di uno spezzone di seta floss gialla sull’estremità anteriore del sottocorpo

Passando la seta floss attorno al sottocorpo, avvolgendola prima verso il tag e poi riportandola al punto di partenza, formiamo la sezione posteriore del corpo della mosca, sezione che rifiniamo con l’anellatura realizzata col tinsel dorato

Girando ripetutamente l’hackle arancione lungo una breve sezione dell’asse dell’ancoretta formiamo un denso collarino con le punte delle fibre leggermente protratte all’indietro. Fissiamo davanti al collarino uno spezzone di fine tinsel dorato ovale e componiamo, con la seta di montaggio, un nuovo sottocorpo lungo una porzione del tratto anteriore del gambo dell’amo lunga quanto la parte di corpo gialla. Sull’estremità anteriore del sottocorpo fissiamo il capo di uno spezzone di seta floss nera e lo impieghiamo per realizzare l’ultima parte del busto della mosca, girandolo attorno al sottocorpo

Con alcuni giri del fine tinsel dorato eseguiamo l’ultima parte dell’anellatura della Shrimp Fly

Da un collo di gallo della giungla stacchiamo due piccole piume e le applichiamo all’amo ponendole poco dietro l’occhiello e ai fianchi del margine superiore del gambo. Le due piumette devono protrarsi leggermente verso l’alto ed estendersi all’indietro fino a raggiungere un’ipotetica verticale passante per gli ardiglioni degli ami

Sul punto d’innesto delle piumette di gallo della giungla blocchiamo l’apice di un’hackle di collo di gallo badger con le fibre precedentemente doppiate. Questa piuma deve avere le fibre poco più lunghe di quella arancione applicata al centro della mosca

Servendoci delle apposite pinzette avvolgiamo più volte l’hackle badger sulla sezione di amo posta dietro l’occhiello, creando così un vaporoso collarino

Eliminiamo l’eccedenza dell’hackle e formiamo la piccola testa della mosca con ripetuti passaggi della seta di montaggio, conferendole forma conica e permettendo che alcune spire del filato si dispongano sopra la base delle fibre anteriori del collarino: ciò permetterà a queste di disporsi con gli apici protratti all’indietro. Quindi eseguiamo il nodo finale
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: da salmone doppio o ancoretta dal n.14 al n.6
SETA DI MONTAGGIO: nera
TAG: fine tinsel dorato ovale
CODE: due morbide penne del petto del fagiano dorato
CORPO: metà posteriore realizzata con seta floss gialla, seguita da un collarino d’hackle di collo di gallo tinto di arancione; metà anteriore realizzata con seta floss nera
ANELLATURA: fine tinsel dorato ovale
HACKLE: di collo di gallo badger avvolta posteriormente all’occhiello e spinta leggermente all’indietro
GUANCE: gallo della giungla
TESTA: vernice rossa
SETA DI MONTAGGIO: nera
TAG: fine tinsel dorato ovale
CODE: due morbide penne del petto del fagiano dorato
CORPO: metà posteriore realizzata con seta floss gialla, seguita da un collarino d’hackle di collo di gallo tinto di arancione; metà anteriore realizzata con seta floss nera
ANELLATURA: fine tinsel dorato ovale
HACKLE: di collo di gallo badger avvolta posteriormente all’occhiello e spinta leggermente all’indietro
GUANCE: gallo della giungla
TESTA: vernice rossa