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Spinattora
La nascita di una mosca fortunata, vale a dire di un artificiale che si rivela estremamente adescante in molte situazioni di pesca, può avvenire per circostanze del tutto casuali e talvolta per l’errata interpretazione del dressing di un’insidia che si desidera copiare. Può accadere che un amico ci suggerisca un particolare modello di artificiale per affrontare una data acqua, oppure scoviamo su una rivista o su un libro la ricetta di montaggio di una mosca efficace su un fiume, su un lago o su un particolare mare su cui desideriamo pescare, e scopriamo che la nostra scatola da costruzione è sprovvista di tutti i materiali necessari all’esecuzione del dressing originale. Da qui, mescolando gli ingredienti a nostra disposizione, mettendo in atto le capacità di costruttori che abbiamo maturato, possiamo dar vita a un’esca decisamente personale, che ha ben poche analogie con l’esemplare da cui abbiamo tratto ispirazione, ma che tuttavia si rivela micidiale.
  Tutto ciò è successo qualche tempo fa all’amico Gianluca, in occasione di un viaggio che organizzammo sulle coste dell’isola di Fionia, in Danimarca, con l’intento di catturare le trote di mare pescando dalla costa. Gianluca, che non aveva esperienze di sea trout, mi chiese quali tipi di mosca costruire per riuscire ad ingannare qualche pesce e io gli risposi di realizzare delle Appetizer e dei Dog Nobbler: streamers che mi avevano aiutato a far catture in un mio precedente viaggio. Gli artificiali che mi mostrò prima della nostra partenza non erano esattamente quelli che gli avevo consigliato, ma il loro aspetto risultava gradevole e nell’insieme apparivano adescanti, se non altro perché erano simili a piccoli pesciolini. Il mio giudizio, tuttavia, era ben lontano dalle loro effettive capacità attrattive. Il secondo e il quarto giorno di pesca, con una delle sue singolarissime imitazioni, battezzata Spinattora, perché assomigliava ad un piccolo spinarello, Gianluca catturò prima una trota di mare di sessantadue centimetri e poi una di settantotto centimetri, lasciando me e tutti gli altri pescatori danesi sbalorditi per così tanta fortuna. Ma la fortuna c’entrava in parte. Di fatto, in quei tratti di mare sui quali avevamo trascorso la maggior parte del tempo, abbondavano gli spinarelli e le sea trout li cacciavano con grande ferocia, riempiendosene lo stomaco. La Spinattora, perciò, era lo streamer più indicato per insidiare quei famelici avversari. Ciò che può essere ritenuto un colpo di fortuna è che il mio amico aveva realizzato la sua mosca senza sapere quali fossero le prede delle trote di mare della Fionia, lui aveva semplicemente dato sfogo alla propria fantasia, interpretando in modo alquanto soggettivo un suggerimento.
  Sebbene la Spinattora sia nata per la pesca delle trote di mare delle Danimarca, il suo impiego si dimostra remunerativo anche con le trote fario e iridee che vivono nei nostri fiumi. “Innescandola” sulle sponde del canale santa Susanna e sul Fiume Velino, ho constatato quale fascino eserciti sui pesci nostrani, soprattutto se presentata in prossimità del fondale di tratti d’acqua ricchi di vegetazione sommersa, dove trovano rifugio, sovente, piccoli pesciolini particolarmente appetitosi per i salmonidi. Oltre che per uno spinarello, può essere confusa per un ghiozzo, o per uno scazzone, e ritengo, perciò, che sia in grado di provocare l’abboccata anche delle trote marmorate.

IL DRESSING

 

Spinattora 01
Affrontiamo il primo passo del montaggio della Spinattora innestando l’amo sulla ganascia del morsetto e legando sul gambo la seta di montaggio beige, con la quale fissiamo, poco dietro l’occhiello, due occhietti metallici di una catenella, collocandoli sopra e perpendicolarmente all’asse dell’uncino

 

Spinattora 02
Avvolgiamo il filato da costruzione attorno all’amo, fino a raggiungere la curva, e su questa blocchiamo un consistente mazzetto di fibre staccato da una piuma del collare del fagiano dorato. Queste codine dovranno essere lunghe più o meno quanto la metà del gambo dell’uncino. Sul punto d’innesto delle fibre, leghiamo poi uno spezzone di sottile tinsel dorato ovale

 

Spinattora 03
Con la specifica cera, ingrassiamo un tratto della seta beige e vi distribuiamo sopra una consistente quantità di pelo di lepre. Serriamo il dubbing col dito indice e il pollice di una mano e avvolgiamo il cordoncino peloso così ottenuto in stretti passaggi attorno ai due terzi posteriori del gambo dell’amo

 

Spinattora 04
Giriamo in larghe spire il tinsel dorato su tutto il corpo e realizziamo l’anellatura

 

Spinattora 05
Fissiamo all’amo gli apici di due piumette di pernice, posizionandoli ai lati del margine inferiore del corpo, così a rappresentare le pinne pettorali del nostro pesciolino

 

Spinattora 06
Dalla coda di uno scoiattolo grigio, tagliamo un folto ciuffo di peli e lo leghiamo sul tratto di amo davanti al corpo, collocandolo in modo che sovrasti l’amo e con gli apici protratti all’indietro fino a raggiungere un’immaginaria verticale passante per l’estremità delle fibre di fagiano dorato

 

Spinattora 07
Ingrassiamo un tratto del filato di montaggio e vi cospargiamo sopra un pizzico di pelo di lepre per formare un nuovo cordoncino, che poi avvolgiamo dietro, attorno e davanti agli occhietti metallici

 

Spinattora 08
Giriamo più volte la seta di montaggio dietro l’occhiello e formiamo la testina della mosca, che saldiamo con il nodo finale e una goccia di colla



Spinattora 09
La Spinattora è pronta per un nostro prossimo viaggio sulle coste della Danimarca, oppure in una spedizione di pesca alla trota su un fiume dove abbondano gli spinarelli


MATERIALI PER IL DRESSING

AMO: da streamer adatto all'acqua salata dal n.6 al n.2
SETA DI MONTAGGIO: beige
OCCHI: due sferette argentate di una catenella metallica
CODA: ciuffo di fibre di piuma del collare del fagiano dorato
CORPO e TESTA: dubbing di pelo di lepre
ANELLATURA: sottile tinsel dorato ovale
PINNE PETTORALI: piume di pernice
ALI: ciuffo di pelo di coda di scoiattolo grigio naturale

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