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Spinnerino
Durante le settimane centrali dell’estate, quando il perdurare delle elevate temperature e la quasi assenza di precipitazioni piovose rendono le condizioni climatiche per certi versi opprimenti, noi cultori della coda di topo siamo spesso limitati nel redditizio e piacevole esercizio del nostro sport. Il caldo, infatti, oltre ad influire negativamente sulla nostra volontà di trascorrere lunghe ore sotto il sole, magari bardati di waders che ci costringono a una forzata sauna, ha il potere di inibire le sciamature degli insetti acquatici, spingendoli a espletare molti processi del loro ciclo vitale, schiuse comprese, poco prima del crepuscolo. Il tramonto si rivela così l’unico momento di una giornata estiva in cui la mosca artificiale, specie se di tipo galleggiante, ha buone possibilità di essere azzannata da una trota, o temolo che sia.
  Le opportunità che abbiamo di conseguire delle catture in una simile circostanza sono strettamente legate alle nostre capacità interpretative degli atteggiamenti di caccia dei pesci e di saper selezionare un’appropriata imitazione per indurli ad abboccare, visto che i nostri avversari, forse perché reduci da vari mesi di coesistenza, e talvolta di pungente esperienza, con innumerevoli inganni piumosi assumono comportamenti di estrema selettività, mangiando esclusivamente quelle specie di invertebrato che ritengono più appetitose e “sicure”. In sostanza, ci troviamo costretti a identificare l’animaletto cacciato dalle trote nei difficili minuti che precedono il crepuscolo: difficili perché la progressiva oscurità e il breve tempo impiegato dagli insetti per compiere le proprie attività in superficie ci impongono di trovare velocemente  l’imitazione più efficace.
  In questi casi la mosca vincente è sovente quella scelta per intuizione, vale a dire selezionata senza un’attenta e oculata analisi, ma affidandoci alla nostra esperienza e conoscenza del luogo e dei pesci. Ciò non significa che l’esca debba essere estratta a caso, appellandoci alla fortuna, ma individuata tenendo in considerazione quelle che sono le effettive sciamature del periodo, tentando di ridurre la cernita di candidate e indovinare quale sia la più attrattiva tra quelle rimaste.
  In estate, questo criterio di scelta porta talvolta a identificare come favoriti numerosi modelli d’imitazione, sebbene solo alcuni sono capaci di vincere la diffidenza dei pesci più scaltri, giacché riproducono le fattezze degli insetti più graditi. Un gruppo di queste mosche specifiche per la pesca al tramonto e che potremmo definire jolly per tutto il periodo della bella stagione, è rappresentato dagli spinner e dalle spent, vale a dire mosche in grado di imitare particolari specie di effimere che, giunte alle ultime fasi della propria esistenza, vanno a deporre le uova e quindi a morire sul fiume, adagiandosi sull’acqua con le ali completamente divaricate e assumendo le posizioni più varie e irregolari. Questi animaletti sono spesso caratterizzati dalla colorazione rossastra del corpo e quindi le insidie che vogliono imitarli devono essere composte con piumaggi e filati dalle tinte che variano dall’arancio caldo al rosso scarlatto. 
  Di norma, le classiche ricette di costruzione delle imitazioni di spinner e di spent consigliano le hackles di gallo e le sezioni di penna per la preparazione dei collarini di galleggiamento e delle ali. Molti montaggi moderni, invece, suggeriscono un modesto impiego di piumaggi, contemplando in molti casi l’uso delle sole piume di cul de canard per la composizione della struttura alare. Un tipo esponente di questo genere di mosche è lo Spinnerino, un’imitazione che imparai a costruire per pescare nei mesi di giugno e luglio sul fiume Nera, ottima per insidiare le trote quando si concentravano sull’acqua nugoli di Ephemerella ignita, o di altre piccole effimere in procinto di deporre le uova o di morire subito dopo.

IL DRESSING

 

Spinnerino 01
Iniziamo la costruzione dello Spinnerino inserendo l’amo nella ganascia del morsetto e legando sul suo gambo la seta di montaggio rossa, che impieghiamo poi per fissare, in prossimità della curva, alcune lunghe fibre di hackle di gallo pardo e il calamo di un’hackle di collo di gallo rosso naturale

 

Spinnerino 02
Ingrassiamo con l’apposita cera un tratto del filato da costruzione e vi distribuiamo sopra un pizzico di pelo di foca tinto di rosso scarlatto, formando un compatto cordoncino coi polpastrelli di una mano. Avvolgiamo quindi il dubbing attorno a tre quarti posteriori dell’asse dell’amo per costruire il corpo

 

Spinnerino 03
Giriamo in ampie spire il calano dell’hackle rossa attorno al corpo per formare l’anellatura dell’artificiale

 

Spinnerino 04
Da una vaporosa piuma di cul de canard di colore beige naturale stacchiamo un consistente mazzetto di fibre e lo leghiamo sopra il tratto di amo tra l’estremità anteriore del corpo e l’occhiello

 

Spinnerino 05
Divarichiamo le fibre di cul de canard in due ciuffetti e con giri incrociati della seta di montaggio le obblighiamo ad assumere l’aspetto di due ali poste perpendicolarmente ai fianchi del corpo, ali che poi riduciamo con un taglio netto alla stessa lunghezza del gambo dell’amo

 

Spinnerino 06
Creiamo con ripetuti giri della seta rossa la testa dell’imitazione e la saldiamo con una serie di nodini eseguiti con l’apposito accessorio



Spinnerino 07
Pennelliamo una goccia di colla sul capo del nostro Spinnerino, così da impedire alle spire della seta di sciogliersi


MATERIALI PER IL DRESSING

AMO: a gambo dritto dal n.18 al n.14
SETA DI MONTAGGIO: rossa
CODE: fibre di hackle di gallo pardo
CORPO: pelo di foca tinto di rosso (o sostituto)
ANELLATURA: calamo d’hackle di collo di gallo rosso naturale
ALI: fibre di piuma di cul de canard di colore beige naturale

Aniene
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