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Uno degli elementi
che maggiormente eccitano le trote nel corso della schiusa dei tricotteri, ma
il discorso è valido pure per quella degli efemerotteri, è la visione dell’affannosa
migrazione che gli insetti compiono dal fondo alla superficie del fiume prima
di iniziare la propria metamorfosi in individuo adulto. Una fase che vede
impegnati i piccoli invertebrati nel disperato tentativo di raggiungere quanto
prima l’ambiente aereo, ponendosi in una condizione di estrema vulnerabilità e
di prede nei confronti dei pesci che popolano il corso d’acqua. Di fatto,
simili guizzanti insetti, intenti a eseguire vibranti movimenti natatori, fomentano
l’istinto alla caccia e l’aggressività dei salmonidi, inducendoli a occupare le
proprie postazioni di pastura per riempirsi lo stomaco.
Quando si alimentano sotto la superficie del fiume, le trote manifestano in rare occasioni un’accentuata selettività nello scegliere i bocconi, giacché sono ancora pochi quei moschisti che adoprano spesso le imitazioni sommerse e i pesci non hanno perciò modo di acquisire esperienza in fatto di ninfe. Va anche detto che l’esuberanza con cui si spostano gli invertebrati sotto l’acqua esercita un richiamo irresistibile per tante trote e queste reagiscono con istintivi e violenti attacchi. Ciò accade soprattutto con le pupe di tricottero, perché procedono in acqua a piccoli scatti, compiendo energiche pagaiate con le loro poderose zampe a forma di remo e i pesci, per intercettarle, si cimentino talvolta in veri e propri inseguimenti. In tali situazioni il pescatore nota le trote scattare bruscamente da un lato o dall’altro per scagliarsi spedite contro prede davvero sfuggenti, manifestando uno stato di forte agitazione che solitamente non hanno quando si nutrono di altri insetti. Saper interpretare questo comportamento predatorio consente al pescatore di scegliere l’insidia più appropriata alla circostanza, che in tanti casi è rappresentata da un’imitazione di pupa di tricottero con gli stessi colori e dimensioni degli animaletti attivi nel fiume.
Come ho accennato, i pesci che si cibano di sedge allo stadio giovanile raramente pretendono che le nostre offerte piumose si distinguano per le ottime qualità imitative. Tuttavia alcuni pescatori/costruttori preferiscono proporre ai propri avversari artificiali montati su uncini dalle forme particolari, magari arricchendoli di singolari attributi per esaltarne la verosimiglianza. A questo gruppo di pupe di sedge molto imitative appartiene la Turkey Pupa, una ninfa che mi fu mostrata dall’amico Fabio per affrontare i corsi d’acqua popolati da caddis dai colori verdi o brunicci. La caratteristica principale della mosca di Fabio è di possedere gli astucci alari e le antenne formati con piumaggi molto morbidi e in grado di ondeggiare quando l’insidia è animata con recupero della lenza: ciò contribuisce a farla sembrare viva e più appetibile per le trote, oltre a renderla più visibile e facile da intercettare.
Quando si alimentano sotto la superficie del fiume, le trote manifestano in rare occasioni un’accentuata selettività nello scegliere i bocconi, giacché sono ancora pochi quei moschisti che adoprano spesso le imitazioni sommerse e i pesci non hanno perciò modo di acquisire esperienza in fatto di ninfe. Va anche detto che l’esuberanza con cui si spostano gli invertebrati sotto l’acqua esercita un richiamo irresistibile per tante trote e queste reagiscono con istintivi e violenti attacchi. Ciò accade soprattutto con le pupe di tricottero, perché procedono in acqua a piccoli scatti, compiendo energiche pagaiate con le loro poderose zampe a forma di remo e i pesci, per intercettarle, si cimentino talvolta in veri e propri inseguimenti. In tali situazioni il pescatore nota le trote scattare bruscamente da un lato o dall’altro per scagliarsi spedite contro prede davvero sfuggenti, manifestando uno stato di forte agitazione che solitamente non hanno quando si nutrono di altri insetti. Saper interpretare questo comportamento predatorio consente al pescatore di scegliere l’insidia più appropriata alla circostanza, che in tanti casi è rappresentata da un’imitazione di pupa di tricottero con gli stessi colori e dimensioni degli animaletti attivi nel fiume.
Come ho accennato, i pesci che si cibano di sedge allo stadio giovanile raramente pretendono che le nostre offerte piumose si distinguano per le ottime qualità imitative. Tuttavia alcuni pescatori/costruttori preferiscono proporre ai propri avversari artificiali montati su uncini dalle forme particolari, magari arricchendoli di singolari attributi per esaltarne la verosimiglianza. A questo gruppo di pupe di sedge molto imitative appartiene la Turkey Pupa, una ninfa che mi fu mostrata dall’amico Fabio per affrontare i corsi d’acqua popolati da caddis dai colori verdi o brunicci. La caratteristica principale della mosca di Fabio è di possedere gli astucci alari e le antenne formati con piumaggi molto morbidi e in grado di ondeggiare quando l’insidia è animata con recupero della lenza: ciò contribuisce a farla sembrare viva e più appetibile per le trote, oltre a renderla più visibile e facile da intercettare.
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IL DRESSING

Affrontiamo
il primo passo di costruzione della Turkey Pupa inserendo l’amo nella ganascia
del morsetto e avvolgendo attorno ai tre quarti posteriori del suo gambo del
sottile filo di piombo

Applichiamo
la seta di montaggio all’asse dell’uncino e impieghiamola per coprire parzialmente
le spire del e filo di piombo e per legare in prossimità della curva un
segmento di fibre di penna maculata marrone della coda del tacchino e uno
spezzone di sottile filo di rame

Ingrassiamo
con l’apposita cera un tratto del filato da costruzione e distribuiamoci sopra
un pizzico di polipropilene verde oliva chiaro seguito appena sotto da un
pizzico di polipropilene verde oliva scuro. Con i polpastrelli delle dita di
una mano componiamo uno stretto cordoncino e giriamolo attorno a quasi tutta la
sezione di uncino coperta dal filo di piombo

Ribaltiamo
in avanti il segmento di penna di tacchino, disponendolo a coprire il dorso
dell’addome, e fermiamolo con la seta sulla porzione di amo priva di materiali

Con ampi
giri del tinsel attorno al busto dell’artificiale formiamo l’anellatura

Sotto e
davanti all’addome leghiamo due piccole piume di pernice o punte di hackles di
collo di gallina di colore marrone, ponendole in maniera che si protraggano
verso la punta dell’amo

Spingiamo all’indietro il segmento di penna di
tacchino impiegato per il dorso e ingrassiamo un nuovo tratto del filo di
montaggio, sul quale poi distribuiamo un pizzico di pelo della maschera
facciale della lepre. Compattiamo il dubbing e avvolgiamolo lungo la porzione
di amo tra l’addome e l’occhiello, formando un consistente torace

Corichiamo
in avanti la sezione di fibre di penna di tacchino e blocchiamola appena dietro
l’occhiello, eliminando poi la sua parte eccedente

Con la
fiamma di un accendino bruciamo le estremità di un breve spezzone di monofilo
di nailon per preparare gli occhietti dell’insidia

Poniamo
gli occhietti davanti al torace e fissiamoli all’amo con passaggi incrociati della
seta

Dalla
penna di tacchino maculata stacchiamo due fibre e leghiamole dietro l’occhiello,
ponendolo in modo che si erigano sopra la mosca per una lunghezza equivalente a
una volta e mezza di quella dell’asse dell’uncino

Tagliamo
la porzione eccedente delle fibre di tacchino, formiamo col filato nero una piccola
testa e completiamo la costruzione con il nodo finale

Dopo aver
scaldato l’ago di montaggio sulla fiamma dell’accendino passiamolo sotto le
fibre di tacchino, tirando contemporaneamente all’indietro le punte di queste:
ciò ci consentirà di conferire una caratteristica e molto imitativa silhouette
ricurva alle antenne della mosca
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: da caddis dal n.14 al n.10
ZAVORRA: sottile filo di piombo
SETA DI MONTAGGIO: nera o marrone
ADDOME: dubbing di polipropilene tinto di verde oliva chiaro e di verde oliva scuro
DORSO: segmento di fibre di penna marrone maculata della coda del tacchino
ANELLATURA: sottile filo di rame
ASTUCCI ALARI: piume di pernice o punte di hackles di collo di gallina di colore marrone
TORACE: dubbing di pelo della maschera facciale della lepre
OCCHI: monofilo di nailon del diametro dello 0,25 bruciato alle estremità
ANTENNE: fibre di penna marrone maculata della coda del tacchino
ZAVORRA: sottile filo di piombo
SETA DI MONTAGGIO: nera o marrone
ADDOME: dubbing di polipropilene tinto di verde oliva chiaro e di verde oliva scuro
DORSO: segmento di fibre di penna marrone maculata della coda del tacchino
ANELLATURA: sottile filo di rame
ASTUCCI ALARI: piume di pernice o punte di hackles di collo di gallina di colore marrone
TORACE: dubbing di pelo della maschera facciale della lepre
OCCHI: monofilo di nailon del diametro dello 0,25 bruciato alle estremità
ANTENNE: fibre di penna marrone maculata della coda del tacchino