Il colore degli streamers è uno degli elementi che maggiormente influiscono sulle capacità adescanti di questa categoria di artificiali. In base alle condizioni climatiche, intese soprattutto come luminosità del cielo, alla trasparenza dell’acqua del fiume o del lago e alle preferenze oggettive o soggettive dei diversi pesci, uno streamer può rivelarsi più efficace degli altri semplicemente perché composto con materiali dalle tinte particolari, indipendentemente dalla sua struttura o dalle più o meno appariscenti appendici che possiede. Per rendere chiaro tale concetto, possiamo prendere come esempio la Baby Doll, un’insidia che non vuole imitare alcun animaletto presente negli ambienti acquatici, caratterizzata da forme sobrie e compatte e la cui realizzazione contempla l’impiego di un’esigua quantità di ingredienti. Questa mosca funziona molto bene per svolgere tecniche di pesca di tipo dinamico, vale a dire recuperandola a velocità sostenuta dopo che è affondata in acqua; si rivela decisamente attrattiva nei confronti delle trote iridee, i salmonidi arcobaleno manifestano una certa predilezione per le esche di colore bianco, ed è ottima in condizioni di cielo nuvoloso: uno streamer albino appare più visibile se introdotto in un ambiente poco luminoso. Analoghe peculiarità di efficacia e condizioni d’uso possono essere riscontrate anche in altri artificiali, tipo l’Appetizer o la Jack Frost, con la differenza che la Baby Doll è priva di tutti i vaporosi piumaggi che distinguono simili modelli di mosca. Da qui risulta evidente l’importanza del colore degli streamers e ciò non deve mai essere dimenticato nella fase di scelta dell’insidia in riva ai corsi d’acqua.
Questo principio può condurci così a selezionare un modesto Undertaker se riteniamo che le condizioni siano adatte alle esche nere, preferendolo magari a una piumosa Black Dog Nobbler o a una Viva. Appartenente alla stessa famiglia della Baby Doll, l’Undertaker è uno streamer che può essere confuso dai pesci per una sorta di sanguisuga rattrappita, quindi ben si presta ad essere utilizzato in tutte quelle acque ricche di simili invertebrati. Le sue funeree tinte lo fanno contrastare su fondali chiari ben illuminati dalla luce del sole e per tale motivo i luoghi più indicati per adoprarlo sono i fiumi veloci ricoperti da ciottoli e ghiaia. Al di là delle sue qualità adescanti, l’Undertaker ci offre il vantaggio di poterlo costruire facilmente, limitando così il nostro eventuale sconforto se lo perdiamo in pesca. Ciò fa sì che possa essere da noi adoprato senza troppe remore nei tratti di fiume più difficili e pieni di incagli sul fondale, zone dove spesso alloggiano quei pesci più grandi che non sanno resistere al fascino di un succulento e appetitoso boccone che appare simile ad una gustosa sanguisuga.
Questo principio può condurci così a selezionare un modesto Undertaker se riteniamo che le condizioni siano adatte alle esche nere, preferendolo magari a una piumosa Black Dog Nobbler o a una Viva. Appartenente alla stessa famiglia della Baby Doll, l’Undertaker è uno streamer che può essere confuso dai pesci per una sorta di sanguisuga rattrappita, quindi ben si presta ad essere utilizzato in tutte quelle acque ricche di simili invertebrati. Le sue funeree tinte lo fanno contrastare su fondali chiari ben illuminati dalla luce del sole e per tale motivo i luoghi più indicati per adoprarlo sono i fiumi veloci ricoperti da ciottoli e ghiaia. Al di là delle sue qualità adescanti, l’Undertaker ci offre il vantaggio di poterlo costruire facilmente, limitando così il nostro eventuale sconforto se lo perdiamo in pesca. Ciò fa sì che possa essere da noi adoprato senza troppe remore nei tratti di fiume più difficili e pieni di incagli sul fondale, zone dove spesso alloggiano quei pesci più grandi che non sanno resistere al fascino di un succulento e appetitoso boccone che appare simile ad una gustosa sanguisuga.
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IL DRESSING

Iniziamo la costruzione dell’Undertaker agganciando l'amo alla ganascia del morsetto e applicando sul suo gambo uno spezzone di sottile filo di piombo, che impieghiamo per creare la struttura di zavorra girandolo in serrati passaggi attorno a buona parte dell'asse dell'uncino. Fatto ciò, fissiamo la seta di montaggio all’amo e la avvolgiamo attorno ai giri di filo di piombo, così da farli aderire saldamente all’amo

In prossimità della curva montiamo alcuni spezzoni di lana nera, disponendoli in modo che rappresentino una codina lunga circa quanto la metà dell’asse dell’amo

Sul punto d'innesto della codina leghiamo l'estremità di uno spezzone di tinsel argentato piatto e tre nuove stringhe di lana nera: queste vanno collocate due sopra e una al fianco dell’amo. Procediamo quindi formando il sottocorpo, girando il filato da costruzione sul gambo dell’uncino fino a portarlo a breve distanza dall’occhiello

Eseguiamo ora l’anellatura avvolgendo il tinsel argentato in larghi passaggi lungo tutto il corpo della mosca

A questo punto, ribaltiamo in avanti i due spezzoni di lana nera, posizionandoli a coprire il dorso dell’artificiale, e blocchiamoli con il filato di montaggio dietro l'occhiello

Eliminate le eccedenze del materiale impiegato per il dorso, componiamo la testa della mosca con alcuni giri della seta nera, che poi rifiniamo con il nodo finale e una goccia di colla
MATERIALI PER IL DRESSING
AMO: a gambo lungo da streamer dal n.10 al n.6
ZAVORRA: sottile filo di piombo
SETA DI MONTAGGIO: nera
CODA: lana nera
CORPO: lana nera
ANELLATURA: tinsel argentato piatto
DORSO: lana nera
ZAVORRA: sottile filo di piombo
SETA DI MONTAGGIO: nera
CODA: lana nera
CORPO: lana nera
ANELLATURA: tinsel argentato piatto
DORSO: lana nera